«I problemi sono essenzialmente due. Primo trovare i quattrini per realizzare l’opera. Secondo trovare un gestore che si possa prendere in carico la struttura per far sì che gli investimenti fatti non vengano vanificati nel giro di pochi anni». Secondo il sindaco di Casnigo Giacomo Aiazzi è questo il doppio nodo da sciogliere per dare al paese un campo di calcio rimesso a nuovo. Dopo le dimissioni del presidente dell’Ac Casnigo Abele Villa, in polemica con l’Amministrazione comunale che non ha ancora sistemato il terreno di gioco, il primo cittadino dà la sua versione dei fatti.
«Il campo sportivo è un bene fondamentale del nostro territorio e del nostro comune – prosegue Aiazzi –. Stiamo già facendo una serie di lavori di adeguamento della struttura così com’è. Per quanto riguarda il terreno di gioco, che ha qualche problema con l’assorbimento dell’acqua, stiamo pensando a varie soluzioni e varie ipotesi operative per cercare di ovviare anche a questo inconveniente».
Sembrava che l’occasione giusta per sistemare il campo fossero i lavori per impedire l’allagamento della strada dei Carrali. L’intervento ha portato alla realizzazione di una vasca per la raccolta delle acque meteoriche proprio sotto il terreno di gioco. Chiuso il cantiere, si poteva pensare al rifacimento del fondo. «La vasca di laminazione e i lavori sul campo sono due cose che si sovrappongono, ma non sono coincidenti – sottolinea però il sindaco –. La vasca aveva un certo costo, interamente coperto dallo Stato, e l’intervento è stato realizzato e finito. Invece, i lavori per un riadeguamento del terreno di gioco sono tutti a carico del Comune o da fare con eventuali finanziamenti che dovessero rendersi disponibili. Questo secondo progetto soffre della mancanza cronica di fondi che abbiamo noi piccoli comuni per opere che richiedono un certo impegno».
Insomma, per ora non ci sono i soldi. Ma il sindaco dice di voler centrare l’obiettivo: «Stiamo vagliando diverse soluzioni: da ipotesi di interventi di manutenzione straordinaria che possano alleviare il problema della formazione delle pozze sul terreno di gioco, all’ipotesi di massima che prevede il rifacimento completo del campo, magari anche in sintetico. Non si esclude nulla. Però è vincolante riuscire a capire di quanti soldi può disporre l’amministrazione. Stiamo lavorando attivamente su questo e nel momento in cui riusciremo ad avere certezze sui fondi disponibili sapremo con esattezza quale direzione prendere».
Resta poi il nodo gestione. «È assolutamente fuori luogo pensare di investire centinaia di migliaia di euro, ad esempio per un campo sintetico, se poi non esiste la possibilità di fare un’adeguata gestione dell’impianto – afferma Aiazzi –. Le due cose sono collegate e finché non si risolvono entrambe sarà abbastanza difficile trovare una soluzione».