Con un gioco di parole potremmo dire che a Valbondione c’è bisogno di far luce sull’illuminazione pubblica. O, perlomeno, è quanto chiede la capogruppo di minoranza Romina Riccardi in merito all’intervento che porterà a sostituire le lampade dei 350 lampioni sparsi in paese (qui l’articolo di MyValley a inizio settembre). Arriverà la tecnologia a led con il sensibile risparmio sulla bolletta elettrica che di solito si porta dietro. Ma a Riccardi questo va benissimo. È piuttosto su chi sarà a pagare i lavori che invoca chiarezza.
Tutto nasce da un articolo apparso in questi giorni sulla stampa locale, dove il sindaco di Valbondione Sonia Simoncelli «dichiara che la spesa dell’opera relativa alla riqualificazione dell’impianto della pubblica illuminazione sarà tutta a carico di Enel Sole, ovvero la società esecutrice», sostiene la capogruppo di minoranza. Romina Riccardi però vuole precisare che «l’operazione non è a carico di Enel Sole, ma come si legge nella delibera di Consiglio comunale del 28 settembre, il Comune di Valbondione dovrà pagare ad Enel Sole l’intervento per 132 mila euro, oltre l’Iva per 29 mila euro».
La capogruppo di minoranza spiega che è stato stabilito «un piano di ammortamento di nove anni, che prevede pertanto una spesa per interessi di 40 mila euro e quindi nove rate annue di 19 mila euro per un ammontare complessivo di circa 202 mila euro. Tale spesa annua, si presume, verrà largamente compensata dal risparmio energetico, pari al 51% dell’attuale. Quindi il Comune decide di effettuare l’intervento presumendo che l’operazione si riveli a costo zero, grazie a questo risparmio energetico». Riccardi conclude: «Non si critica l’operazione, che è positiva, ma si pretende che al cittadino gli interventi vengano spiegati nel modo più semplice, corretto e reale possibile».