Ad Albino sono più di ottomila i bidoni dotati di microchip che verranno distribuiti per passare alla nuova modalità di raccolta dei rifiuti e, nel 2017, alla tariffa puntuale. La consegna è prevista a febbraio. Nel frattempo, il tema continua a far discutere e la popolazione si divide tra favorevoli e contrari. Questa settimana anche noi abbiamo sondato gli umori della cittadina con una puntata del Sasso nello stagno dedicata proprio a questo tema.
Nel dibattito interviene anche il sindaco Fabio Terzi che, anzitutto, risponde alla minoranza. Nei giorni scorsi, parlando con MyValley, il capogruppo di «Per Albino Progetto Civico» Gerry Gaulini aveva detto «siamo metà gennaio e dei bidoni non c’è neanche l’ombra». Il primo cittadino replica: «È stato fatto l’impegno di spesa e dato l’incarico per acquistare i bidoni. Questi devono essere realizzati e microchippati. La consegna è prevista quindi dopo la metà di febbraio. D’altra parte abbiamo previsto una fase di transizione molto ampia: fino a giugno 2016 sarà possibile usare ancora i sacchi rossi. I cittadini di Albino hanno quindi tutto il tempo per passare dal sacco prepagato al contenitore con microchip».
Secondo la minoranza, finora l’Amministrazione non ha informato a dovere i cittadini: nessuna assemblea e un solo volantino. «A breve organizzeremo una serie di incontri sul territorio, frazione per frazione – aggiunge il sindaco –. La distribuzione dei bidoni sarà accompagnata da una nuova guida. Oltre a spiegare come utilizzare il contenitore con microchip, vogliamo anche fare un ripasso generale su quello che si può differenziare, su cosa può essere messo nel secco piuttosto che nell’umido. La guida sarà in quattro lingue; avremo anche l’arabo».
Il sindaco si dice convinto che la tariffa puntuale è la strada da seguire: «In Veneto ben tre province stanno adottando questo sistema con un bacino d’utenza di 500 mila famiglie. In Trentino Alto Adige abbiamo anche sistemi più evoluti, dove non si usa il contenitore, ma nelle vie o nei quartieri si trovano piccole oasi ecologiche, alle quali si accede col microchip o il codice fiscale».
Terzi ritiene che dopo cinque anni di sacco rosso «i cittadini di Albino siano ormai maturi per arrivare anche a quest’ulteriore passo. Il sacco prepagato era una fase di transizione, ha dato dei buoni risultati, ma possiamo ottenere altrettanti buoni risultati. Abbiamo già un grande livello di differenziata, ma con i nuovi contenitori potremo meglio controllare lo stile di vita dei nostri cittadini, cosa che non è possibile fare adesso con il sacco prepagato. Inoltre, sarà possibile controllare meglio anche l’operatore. Quindi, una verifica più capillare rispetto alla raccolta dei rifiuti e alla differenziata sul nostro territorio».
Il sindaco precisa pure che «L’acquisto di questi nuovi contenitori non comporterà alcun aggravio per il cittadino sulla tariffa rifiuti. Questo perché i bidoni vengono comprati con risorse che non sono state utilizzate per finanziare dei servizi complementari previsti nell’appalto con l’operatore. Servizi che non erano stati attivati dalla precedente amministrazione e che nemmeno noi abbiamo ritenuto necessario far partire. Quindi, i soldi destinati a coprire questi servizi li usiamo ad acquistare i bidoni e altre apparecchiature necessarie per questo nuovo sistema di raccolta».
Guarda l’intervista al sindaco:

















