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Albino, la minoranza: «Tariffa puntuale, troppe criticità»

Albino

Formula che vince non si tocca, verrebbe da dire prendendo a prestito un’espressione dal gergo pallonaro. La frase è efficace per riassumere la posizione del gruppo di minoranza «Per Albino Progetto Civico» in merito ai cambiamenti che l’attuale amministrazione comunale sta apportando alla raccolta rifiuti. Per l’indifferenziato secco sono infatti in arrivo contenitori dotati di microchip e la tariffa puntuale. Un errore, secondo il gruppo all’opposizione. Quand’era al governo della cittadina, «Progetto civico» introdusse il sacco rosso a pagamento, con il quale sono state scalate posizioni nella classifica lombarda dei comuni ricicloni, fino ad arrivare al primo posto.

Il tema ad Albino è «caldo», come si dice in questi casi. Tanto che nei giorni scorsi chi ha danneggiato la sede della Lega Nord ha pure lasciato sulla saracinesca lo slogan ideato dalla minoranza per i volantini distribuiti prima di Natale. «Il nostro gruppo esprime la massima solidarietà nei confronti della Lega Nord di Albino, considerando questi atti vandalici assolutamente inqualificabili – dice Gerry Gualini, ex vicesindaco e ora capogruppo in Consiglio comunale -. Naturalmente, prendiamo le distanze anche dalla scritta che ha riportato lo slogan contenuto nel nostro volantino. Non è certo in questo modo che “Per Albino Progetto civico” vuole sostenere la propria posizione».

Tornando alla questione politica, viene da dire che un po’ sorprende questa avversione rispetto alla tariffa puntuale, una scelta all’apparenza sulla stessa linea intrapresa dall’amministrazione di centrosinistra con il sacco rosso. «Ogni miglioramento in questo senso andrebbe guardato con grande attenzione e favorevolemente – commenta Gualini -. Però ci troviamo di fronte a un’iniziativa che non so fino a che punto possa corrispondere a un miglioramento. Con il sacco rosso dal 2010 si è passati da una percentuale del 59 al 76% di raccolta differenziata; dal 137° posto al primo posto (nei Comuni sopra i 10 mila abitanti, ndr). Ora quante posizioni potremo scalare ulteriormente con l’introduzione del bidone dodato di microchip?».

Secondo la minoranza, ci sono anche aspetti critici. E, soprattutto, la nuova modalità di raccolta (e pagamaneto) non risolverebbe il problema più spinoso: «Le persone che non differenziavano, ma buttavano i sacchetti nei cestini oppure in giro per il paese, non hanno nessun incentivo a smettere di farlo. Continueranno imperterriti perché questo tipo di scelta non ha alcuna influenza su comportamenti simili».

Gualini solleva anche un’altra questione: «Il bidone ha un costo, hanno un costo i microchip e i lettori, e ci sono tempi diversi di raccolta. Tutti questi costi verranno messi a carico della bolletta. È vero che l’amministrazione ha detto che l’operatore eviterà di svolgere alcuni servizi previsti in capitolato e con quelle risorse pagherà i bidoni. Ma è anche vero che noi non sappiamo qualora il bidone dovesse essere perduto o rompersi o dovesse essere danneggiato dall’incaricato della raccolta, chi dovrà pagare quello nuovo». Secondo la minoranza, ci sono anche problemi di ordine pratico, ovvero «il disagio di avere un bidone voluminoso che non si può ripiegare e mettere in un cassetto come il sacco rosso prima di essere riempito».

Non mancano perplessità in merito alla quota da pagare in bolletta. «Il bidone – spiega Gualini – dovrà essere riempito fino all’orlo, se io vorrò davvero risparmiare, perché il costo non riguarda il peso dei rifiuti che verranno conferiti, ma il numero di svuotamenti del bidone. L’assessore (all’Ecologia, ndr) Moretti ha affermato che ci sarà un numero minimo di svuotamenti previsto in bolletta. Quindi, ipotizzando un minimo di dieci svuotamenti, se io sono bravo e ne faccio solamente otto, i due svuotamenti in più che io vado a pagare finiscono a vantaggio soprattutto di chi non è in grado di fare la differenziata correttamente».

Infine, la minoranza si sofferma anche sui tempi. Di fatto, fino a giugno potranno convivere sacchi rossi e contenitori col microchip. Da luglio a fine anno, invece, verranno raccolti solo i bidoni. Gli ultimi sei mesi del 2016 serviranno per determinare il numero minimo di svuotamenti e, di conseguenza, la tariffa base. Ma, sottolinea Gualini, «siamo metà gennaio e dei bidoni non c’è neanche l’ombra. Non c’è stata nessuna assemblea pubblica. L’unica forma di informazione nei confronti della popolazione è stata quella di distribuire insieme al calendario un foglio in cui si accennava a questo tipo di iniziativa. Noi ci chiediamo quando verranno messe in atto le proposte e le promesse dell’assessore Moretti, che prevedeva le assemblee pubbliche e una capillare diffusione delle informazioni».

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