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Casnigo, in scena la ritirata di Russia

Tra pochi giorni, il 26 gennaio, ricorre l’anniversario della battaglia di Nikolajewka, «la battaglia della disperazione e della salvezza», come la definì Nuto Revelli, alpino e scrittore. A Casnigo, sabato (23 gennaio), uno spettacolo teatrale ricorderà il dramma della ritirata di Russia e il sacrificio di migliaia di soldati italiani. Al teatro del Circolo Fratellanza andrà in scena «Spasibo», una rievocazione storica proposta dal Gruppo «Teatro 2000» di Torre Boldone.

«È con onore che in questo mese di gennaio, storicamente dedicato alla memoria, presentiamo uno spettacolo proprio per non dimenticare le sofferenze della guerra di Russia», osserva Gigi Capitanio, dell’Associazione Teatro Fratellanza. «Lo spettacolo è suddiviso in due parti – racconta il regista, Raffaele Tintori –. La prima si svolge tutta in un’ansa del Don, dove c’è un avamposto, dei punti di sentinella. Lì si vede la vita che facevano i nostri soldati: quanto freddo han patito, la fame, la voglia di andare a casa per lavorare i campi incolti, il desiderio di rivedere i figli. Nella seconda parte si parla invece della grande ritirata di Russia. E lì vediamo i nostri alpini, i nostri artiglieri, che si muovono di villaggio in villaggio per cercare di andare oltre Nikolajewka. Ma insieme alla sofferenza e alle imboscate, troviamo anche delle brave persone: russi che aiutano i soldati a tornare a casa».

Un'altra fase della rappresentazione
Un’altra fase della rappresentazione

Significativa, nel testo, la scelta di usare anche il dialetto. «Ho ripensato alla mia vita militare in caserma – spiega Tintori –. Eravamo bergamaschi, bresciani, veneti e tra noi si parlava in dialetto. Così ho pensato che anche là sul Don si parlasse in dialetto, che è più familiare, ti avvicina. Tant’è vero che nel copione io li ho chiamati tutti per nome, non per cognome: per mostrare la fraternità che si creava».

Il regista si sofferma anche sulla scelta del titolo: «Spasibo», grazie in russo. «Parlando con i reduci e avvicinando tanti racconti sulla guerra – prosegue Tintori –, ho percepito che gli italiani non erano cattivi con la popolazione russa e così pure la popolazione russa non è stata cattiva con i soldati italiani durante la ritirata. Li hanno aiutati, per quel poco che potevano. E chissà quante volte si son detti grazie».

Lo spettacolo vedrà anche la partecipazione del Coro «Voci orobiche» di Casnigo, diretto da Raffaele Bellini, e avrà inizio alle 20,45. Ingresso (fino a esaurimento posti): 7 euro intero, 3 euro ridotto (ragazzi fino a 12 anni).

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