Il giudice Vito Di Vita ha accolto l’istanza di ammissione al rito abbreviato, condizionato all’audizione di una serie di testimoni, presentata dagli avvocati di Benvenuto Morandi, l’ex direttore della filiale private banking di Intesa San Paolo a Fiorano al Serio. Morandi è accusato di furto, truffa e falso per i milioni spariti dai correntisti della filiale. Lunga la lista dei testimoni: l’imprenditore Gianfranco Gamba, la figlia Simona, l’ex responsabile marketing e comunicazione della Stl (Sviluppo turistico Lizzola) Simona Zanchi, tre imprenditori che avevano interessi comuni con Gamba e Morandi, i dipendenti delle filiali Private e Retail di Intesa San Paolo a Fiorano, più un consulente tecnico a cui la difesa si è affidata per sostenere la tesi che il progetto per costruire una centrale a biomasse a Valbondione era tutt’altro che campato in aria, come invece sostiene l’accusa. Con ogni probabilità la difesa sosterrà che Morandi non avrebbe intascato un solo euro per sé e che entrambe le controparti, l’imprenditore Gamba e la banca, non avrebbero potuto non sapere di quei movimenti sui conti correnti. Il processo entrerà nel vivo con l’udienza del 9 marzo.
