C’erano ben 120 cavalli ieri mattina a Villa d’Ogna per la benedizione degli animali, in occasione della ricorrenza di Sant’Antonio abate. L’appuntamento promosso dai Cavalieri Prealpini si è rivelato ancora una volta un successo, con partecipanti che sono giunti da ogni parte d’Italia, persino dalla Sicilia. Come sempre, anche la gente di Villa d’Ogna ha portato a far benedire i propri animali domestici, per una tradizione che rimane viva, benché affondi le radici nel nostro passato contadino.

«Siamo arrivati alla 16esima edizione – ha spiegato Carlo Mazzoleni, presidente dei Cavalieri Prealpini –. Ogni anno la domenica dopo la festa di Sant’Antonio organizziamo questa manifestazione. Ci troviamo al mattino al Circolo ippico “La Pineta”, quindi via in sella per un percorso di tre ore che ci porta a Villa d’Ogna. Una volta in piazza a Villa d’Ogna, il parroco benedice cavalli e cavalieri, oltre a tutti gli abitanti del paese che portano i loro animali. Dopo il pranzo in oratorio, ripartiamo verso San Rocco di Piario, dove i custodi ci offrono vin brulè e croccante. Quindi, si rientra al Circolo Ippico».
Quest’anno c’erano cavalieri e cavalli da diverse regioni della Penisola. «Oltre alla Lombardia, provengono da Trentino, Emilia Romagna, Piemonte e ci sono pure tre miei amici siciliani che si sono sobbarcati due giorni di viaggio – ha detto ancora Mazzoleni –. Abbiamo avuto anche la presenza del gruppo carabinieri a cavallo del parco di Monza». Per tutti, ha impartito la benedizione il parroco di Villa d’Ogna don Riccardo Bigoni. Anche la prima cittadina Angela Bellini è giunta in piazza per un saluto.
Al di là di questa manifestazione, il gruppo dei Cavalieri Prealpini organizza soprattutto trekking a cavallo, anche di più giorni. «Il prossimo appuntamento è dal 23 al 29 aprile da Cecina, in provincia di Livorno, a Pontassieve, subito dopo Firenze – ha ricordato Carlo Mazzoleni –. L’anno prossimo partendo da Pontassieve arriveremo a Rimini, in pratica attraverseremo l’Italia da mare a mare. A settembre saremo invece in Val di Scalve per una quattro giorni a cavallo».

















