Mentre secondo la Commissione Europea i piani presentati da Italia e Ungheria “non comportano aiuti di Stato” alle banche l’europarlamentare del Movimento Cinque Stelle Marco Zanni torna a chiedere un’urgente separazione bancaria.
“Mi sembra, nonostante il sistema bancario abbia grossi problemi, sia stato un attacco dell’Europa all’Italia per nascondere altri problemi. L’Italia è il Paese che dopo la crisi del 2008 ha usato meno soldi pubblici per salvare le banche. L’Italia ha impiegato quattro miliardi di euro per salvare il Monte dei Paschi di Siena, la “virtuosa” Germania ha speso circa duecentocinquanta miliardi di euro di soldi pubblici per salvare le sue banche, la Francia un centinaio, la Spagna una sessantina. Forse il problema è più ampio e non è solo italiano. Non credo che quello che sta facendo il Governo, con imposizione dell’Europa, sia qualcosa che possa stabilizzare il sistema bancario italiano ed europeo: cioè accorpare e aggregare le banche per farle diventare sempre più grosse. Ci fanno credere che se una banca è più grossa è più solida. Ma non è così, basta guardare i numeri. Circa il 70% dei crediti deteriorati che stanno all’interno dei bilanci del sistema bancario italiano sono nei bilanci delle cinque banche più grandi italiane, quindi è una dimostrazione che essere più grossi non è per forza motivo per essere più sicuri. Io credo che un sistema bancario sano sia a supporto del territorio, dell’economia reale e non della speculazione. Per questo noi in Europa abbiamo proposto la separazione bancaria: cioè mettere da una parte le attività buone della banca che deve fare a supporto dell’economia reale e da tutta l’altra parte le attività speculative che vanno disincentivate e regolate perché creano un rischio sistemico molto alto come abbiamo visto con la crisi del 2008”.