Occhi elettronici sorvegliano da oggi la Val Seriana. In Questura, a Bergamo, è stato inaugurato Thor, il sistema di videosorveglianza realizzato dalla Comunità montana. Un progetto nato con il direttivo guidato da Eli Pedretti e concluso da quello con a capo Alberto Bigoni. Per ora le telecamere puntate sulle strade seriane sono 30; 10 non ancora accese, ma installate e in stato di efficienza.
«Appena insediati ci siamo preoccupati di attivare il sistema. Per ora accendiamo il 70% delle telecamere – ha spiegato l’attuale presidente di Comunità montana –. Siamo intorno ai 200.000 transiti, avremo a disposizione una marea di dati. Quello che fa la differenza è essere collegati al Centro elettronico nazionale di Napoli, il sistema di tracciabilità delle targhe. Speriamo di implementare il progetto nei prossimi mesi». Sembra che in questo senso i comuni della valle si stiano già muovendo: «I nuovi bandi a disposizione hanno messo in moto i sindaci che stanno pensando a un nuovo potenziamento nei propri paesi», ha detto ancora Bigoni.
All’inaugurazione c’era anche l’ex presidente della Comunità montana Eli Pedretti. «La prefettura ha accettato di assisterci sin dall’inizio con questo progetto all’avanguardia – ha detto –. Coprire un territorio di 38 comuni non è stato facile». Il prefetto Francesca Ferrandino ha aggiunto: «Questo sistema è frutto di teste che si mettono insieme, ma non bastano solo le infrastrutture, c’è anche il lavoro delle persone che rende efficaci questi sforzi».
Il questore Girolamo Fabiano ha sottolineato come il progetto sia ad altissima efficienza tecnologica: «Questo è un sistema in cui crediamo moltissimo e che ci darà i frutti sperati. Non dobbiamo aspettare e delegare dobbiamo fare quello che è nelle nostre possibilità. La sicurezza dipende da tutti quanti noi. Noi andiamo d’accordo ma anche con le polizie locali riusciamo a fare squadra».
È intervenuto anche il progettista e direttore dei lavori, l’ingegner Livio Fratus, che ha fatto il punto sui primi giorni di sperimentazione: «Il feedback attuale è di 200.000 transiti al giorno. Il progetto è stimato sui 250.000. Con Thor possiamo fare tantissime cose grazie ai dati di cui possiamo disporre al momento. Abbiamo due mesi per definire regole di ingaggio ed efficientare le telecamere». Significa che il sistema sarà a regime tra due mesi e mezzo, con il collaudo finale.
Michele Pradella, che ha progettato il software, ha spiegato come funzione il sistema, pensato per leggere le targhe di tutti i veicoli in transito e far scattare l’allarme quando risultano rubati. «Il tempo di reazione dal momento in cui passa un veicolo sospetto a quando il dato viene letto dalla centrale è di mezzo secondo – ha detto –. Una funzione importante è la possibilità di incrociare dati per motivi di indagine ricercando targhe tra le innumerevoli in transito. Con i posizionamenti gps delle telecamere si può ricostruire il tragitto delle automobili in circolazione sul territorio». Gli allarmi possono arrivare su tablet, smartphone e pc. Non vengono segnalati solo i veicoli rubati, ma anche assicurazioni e revisioni scadute.
È seguita la visita nella sala operativa della Questura, da dove verrà gestito il sistema.