Sei opere del pittore Cesare Rossi, domenica 8 maggio, torneranno dove sono nate, all’ex Convento della Ripa di Albino. Una donazione voluta dalla moglie Luisa Balicco, anche lei artista, che visse come Rossi presso l’ex Convento dal 1975 al 1987. Presso quel luogo impastato di storia, natura e suggestioni, Rossi ritrovò la pittura intraprendendo nuovi percorsi creativi, sostenuto da intense letture, studi, ascolti musicali.
Cesare Rossi è stato pittore, docente e intellettuale tra i più colti e raffinati della scena bergamasca del secondo dopoguerra. Artista di notevole vena sperimentale, ha indagato le problematiche dello spazio pittorico coniugando la ricerca sui materiali (olio, acrilico, carta, plastica, legno, velluto) con quella sul linguaggio e la composizione. Negli spazi dell’ex Convento torneranno sei opere di grandi dimensioni, che testimoniano il legame profondo e sorprendente che può crearsi tra luoghi e persone.
I dipinti sono frutto di un periodo contraddistinto per Rossi da una grande curiosità intellettuale e da una necessità profonda che faceva della pittura la principale ragione di vita dell’artista. Il nucleo risale agli anni Ottanta e testimonia il suo interesse per alcuni autori della letteratura moderna e contemporanea: Lewis Carroll, T.S.Eliott, J.L.Borges, J.Joyce, S.Beckett, scrittori apparentemente diversi tra loro, ma in realtà accomunati dall’interesse per i problemi linguistici e da un approccio antirealistico, surreale e fantastico alle cose del mondo.
I dipinti, donati alla Cooperativa «La Fenice», saranno esposti nelle zone comuni riqualificate dell’ex Convento, oggi adibite ad Ostello e saranno visibili al pubblico. Domenica, alle 18, le opere saranno accolte negli spazi della Ripa con presentazione di Enrico de Pascale, storico dell’arte e curatore della mostra dedicata a Rossi nel 2012 a Seriate.
Nel video, l’intervista al presidente della Cooperativa La Fenice, Fabrizio Persico:
