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Cazzano, festa per la nuova biblioteca

Cos’è una biblioteca? Un luogo di cultura, senza dubbio. Ma anche un posto dove incontrarsi, studiare insieme, guardarsi negli occhi. Un posto per socializzare, come si dice. Che la biblioteca diventi un luogo per le persone, oltre che per i libri, è l’ambizione, confessata, del sindaco di Cazzano Sant’Andrea Sergio Spampatti e della sua amministrazione. Oggi hanno realizzato il sogno di consegnare al paese i nuovi spazi ricavati dentro Cà Manì, la vecchia cascina ristrutturata all’interno del parco comunale.

Lo stabile, acquistato dal Comune negli anni ’90, è stato sistemato in due fasi. La seconda, terminata in questi giorni, ha permesso di realizzare spazi per le associazioni al pianoterra e la nuova biblioteca al secondo. Tutto finanziato dallo Stato: 396 mila euro, con il programma «6000 campanili». C’è stata la possibilità, con i soldi del Comune, anche di rinnovare i giochi del parco, per la gioia dei più piccoli, che già oggi ne hanno approfittato.

Biblioteca Cazzano

La cerimonia è stata aperta dalle parole del sindaco, quindi il microfono è passato al senatore (ed ex primo cittadino) Nunziante Consiglio. A seguire gli interventi dell’assessore ai Lavori pubblici Luca Morstabilini e del progettista, l’architetto Matteo Maffeis. Poi una sorpresa: alla cerimonia è stata invitata Milena De Salvatore, esule con la mamma a Cazzano durante la Seconda guerra mondiale, dal 1943 al 1945. Vennero ospitate nella cascina Moretti-Canali, senza legami di conoscenza o parentela, grazie a una «tata» del paese. Milena De Salvatore ha scritto anche un racconto dedicato ai suoi anni a Cazzano e oggi ne ha donato una copia alla biblioteca. Ha voluto regalare anche un dipinto del padre e una sua raccolta di fiabe.

Inaugurazione biblio Cazzano

Durante la cerimonia ha trovato spazio anche chi frequenta la biblioteca: bambine e ragazze hanno letto brani dei loro libri preferiti. Prima dell’inaugurazione ha declamato un suo componimento Amadio Bertocchi, poeta dialettale residente ad Albino, ma originario di Cazzano (il papà nacque a Cà Manì). Quindi, finalmente, il taglio del nastro, accompagnato dal lancio di palloncini colorati in cielo. Infine, la benedizione del parroco don Egidio Rivola.

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