Chi ha detto che gli archivi sono solo luoghi polverosi? Nei vecchi documenti c’è la storia, la nostra storia. Dalle carte ingiallite può anche saltar fuori una fontana. Com’è accaduto a Gazzaniga.
L’Amministrazione comunale guidata da Mattia Merelli ha da poco concluso un intervento nella frazione Rova. È stato riqualificato un angolo della piazza, accanto alla chiesetta: una nuova pavimentazione, le luci, due panchine e la fontana. Lavori da poche migliaia di euro, ma molto significativi se li si guarda da una prospettiva che va oltre la stretta attualità.
«Da molto tempo i cittadini di Rova ci chiedevano di ricostruire la vecchia fontana della frazione – spiega il sindaco –. Per l’Amministrazione comunale è cominciata la sfida per capire come fosse questa vecchia fontana e quale la sua storia. Abbiamo recuperato documenti antichi in cui si accennava a questa fontana, costruita nel 1830 circa e demolita ai primi del Novecento. Non era rimasto quindi alcun testimone che l’avesse vista e ce la potesse descrivere».
È partita così una ricerca negli archivi comunali, dove è stato trovato un documento con la descrizione di come la fontana era stata costruita. «Non c’era però alcuna immagine – prosegue il primo cittadino –. Grazie al nostro tecnico Camillo Bertocchi (il nuovo sindaco di Alzano, ndr), appassionato di libri e documenti antichi, su una pubblicazione è stato trovato un vecchio disegno del pittore bergamasco Pietro Ronzoni, dov’era rappresentato uno scorcio della Val Seriana intitolato Rova, del 1840, e qui si vedeva la fontana».
L’opera è stata costruita sulla base di questo disegno. Grazie alle ricerche di archivio, si è riusciti anche a capire perché la fontana venne demolita: «Era nata per dar da bere agli animali – spiega ancora Merelli –, ma la piazza era in pendenza e le bestie scivolavano sul selciato». Venne ricostruita con una forma diversa a poca distanza, ma anche questa fontana fu smantellata. Ora, però, la storia si è presa la sua rivincita.