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Ottomila fatture false, evasione da 60 milioni

La Guardia di finanza di Pisogne, al termine di un’indagine durata tre anni, ha scoperto l’ennesimo caso di frode fiscale. Un imprenditore della Val Camonica è accusato di aver confezionato ben ottomila fatture per operazioni mai avvenute, riuscendo a creare un finto movimento economico corrispondente a circa 250 milioni di euro.

Le Fiamme gialle hanno spiegato che il colossale giro d’affari illeciti è stato realizzato attraverso l’utilizzo di ben 13 società cartiere, cioè scatole vuote destinate esclusivamente a creare, con false fatturazioni, costi altrettanto finti per i rispettivi clienti. Grazie a questo sistema, oltre 330 imprese (vere) hanno gonfiato il costo dei propri acquisti per abbattere l’utile e di conseguenza pagare meno tasse.

Tutti gli amministratori delle aziende coinvolte sono stati denunciati all’autorità giudiziaria. L’evasione fiscale è stata stimata in circa 60 milioni di euro, tra imposte sui redditi, Irap e Iva non versate.

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