Presentata oggi pomeriggio a Pisogne la quinta edizione del Festival “I volti del Romanino. Rabbia e fede”, iniziativa promossa dall’associazione Cieli Vibranti e con la collaborazione dei comuni di Pisogne, Bienno e Breno: centri in cui è possibile ammirare le opere di Girolamo Romani, detto il Romanino, noto artista vissuto a cavallo tra il XV e il XVI secolo.
La quinta edizione del festival “I volti del Romanino”, come ha spiegato durante la conferenza stampa odierna il direttore artistico dell’associazione Cielivibranti Fabio Larovere, si apre a Breno sabato 25 giugno (ore 20,45 chiesa di Sant’Antonio) con un concerto “Romanino in coro” con la corale polifonica Santa Giulia in Paitone e il Coro Erica di Paitone (direttore Enzo Loda), per un percorso musicale dal Rinascimento, epoca del Romanino, sino alla contemporaneità.
Si continua a Pisogne domenica 26 giugno (ore 20,45, Chiesa di Santa Maria della Neve) con una serata dal titolo “Romanino pizzicato” con l’orchestra di mandolini e chitarre “Il plettro” di Gardone Val Trompia (direttore Alberto Buagatti).
Giovedì 14 luglio a Pisogne uno dei momenti più alti del Festival con il conferimento del Premio Romanino (ore 20 presso la Chiesa di Santa Maria della Neve). Verrà riconosciuto l’impegno e la passione dell’artista bulgaro Vladimirov Yavachev Christo.
Sempre a Pisogne sabato 23 luglio (ore 20,45, Chiesa di Santa Maria della Neve) una serata dal titolo “Il talento del Romanino” con Daniel Adomako (voce) e Alessandro Costantini (tastiera). Giovedì 25 agosto la premiazione del concorso di pittura “Romanino”: evento in scena presso Palazzo Simoni Fe a Bienno.
Domenica 18 settembre a Pisogne (ore 18, Chiesa di Santa Maria della Neve) “Il mio Romanino” con la poetessa Franca Grisoni (presentazione del libro “Crus d’amor. Croce d’amore”.
La chiusura del Festival con la serata “Romanino a sei corde” a Pisogne venerdì 20 settembre (ore 20,45, Chiesa di Santa Maria della Neve) con Giulio Tampalini (chitarra).
«Sono molte le ragioni che mi rendono felice di poter presentare questa quinta edizione del festival “I volti di Romanino. Rabbia e fede”- ha detto Fabio Larovere, direttore artistico dell’associazione “Cieli Vibranti”-. La prima è che, a testimonianza della strada percorsa in questi anni, la rassegna ha ricevuto il riconoscimento di iniziativa di interesse nazionale dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. Oggi il festival è un organismo culturale maturo, fondato su una rete che lega tra loro oltre quindici comuni italiani, dalle grandi città ai piccoli paesi, e che, come una luminosa vetrina, mette in mostra i capolavori di Girolamo Romanino, genio controcorrente del Rinascimento lombardo. Motivo ispiratore della rassegna è che la cultura non sia né un peso di cui liberarsi né un passato da ammirare in silenzio, ma un’energia da liberare nel presente, coinvolgendo studiosi, intellettuali e artisti — molti dei quali giovanissimi — in un cammino di riscoperta e re-invenzione del passato, aperto a nuovi orizzonti creativi».
«Con questa edizione – ha detto il sindaco di Pisogne Diego Invernici – vogliamo cercare di mettere in mostra le nostre bellezze approfittando anche di un particolare momento di visibilità determinato dall’evento di rilevanza internazionale “The Floating Piers”».