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La Comunità montana batte cassa all’Agenzia delle entrate

Sede Comunità montana Clusone

L’assemblea della Comunità montana Valle Seriana, nella sua ultima seduta, ha riconosciuto un debito fuori bilancio di 17.414 euro. L’ente è stato infatti condannato dal Tribunale di Bergamo a rifondere le spese di lite per l’ultimo capitolo di una vicenda iniziata dieci anni fa.

Tutto ruota attorno all’appalto per l’assistenza domiciliare assegnato nel 2006 (fino al 2009) all’Istituzione Sant’Andrea di Clusone, allora una srl a completo capitale pubblico. Succede che il prezzo orario fissato nel contratto comprende l’Iva, ma la società sceglie di fatturare le prestazioni in regime di esenzione, richiamandosi a un Decreto del 1972. La Comunità montana interpreta la Legge diversamente e invita il Sant’Andrea ad applicare l’aliquota. Chiede anche un parere all’Agenzia delle entrate, che le dà ragione.

La Comunità montana decide di pagare le prestazioni al Sant’Andrea trattenendo la quota dell’Iva, che poi versa all’Agenzia delle entrate. Ma nel 2009 la Commissione tributaria provinciale riconosce la srl di Clusone come «organismo di diritto pubblico, anche ai fini fiscali», sentenza che viene poi confermata anche dalla Commissione tributaria regionale. A gennaio del 2010 la sezione di Clusone del tribunale di Bergamo, con un decreto ingiuntivo, obbliga la Comunità montana a versare al Sant’Andrea 293.975 euro, che corrispondono all’Iva oltre agli interessi e alle spese legali.

Un momento dell'assemblea
Un momento dell’assemblea

Negli anni arrivano altre sentenze, tutte sulla medesima linea: il Sant’Andrea non doveva l’Iva. L’ultima è di qualche giorno fa: il giudice, oltre a rigettare il ricorso, ha condannato la Comunità montana alla rifusione delle spese di lite. Da lì il debito fuori bilancio.

Resta il fatto che la Comunità montana ha comunque versato l’Iva per tre anni. Nel 2010 ha quindi chiesto che l’Agenzia delle entrate le restituisse i soldi. «Non avendo ottenuto risposta (la Comunità montana, ndr) ha proposto ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale avverso il silenzio-rifiuto dell’Agenzia», ha spiegato l’assessore al Bilancio Giacomo Benzoni. Il ricorso è stato accolto, ma l’Agenzia delle Entrate si è rivolta alla Commissione Tributaria Regionale per l’annullamento della sentenza. L’appello, ha detto ancora Benzoni, «risulta essere ancora in corso».

Vista anche l’ultima sentenza, che ha di fatto dato ragione nuovamente al Sant’Andrea, il presidente Danilo Cominelli si è detto scettico sull’opportunità di presentare un altro ricorso. Ma toccherà al direttivo decidere. «Il nostro impegno sarà invece di andare fino in fondo per riportare a casa i soldi versati all’Agenzia delle entrate», ha sottolineato Cominelli.

L’assemblea, durante la seduta, ha approvato anche la destinazione dei fondi provenienti dal Bim (Bacino imbrifero montano) dell’Oglio, che riguardano i comuni dell’altopiano più Gandino. Questo il riparto 2016: 80 mila euro a Rovetta per il mutuo della piscina, 9.500 a Songavazzo per la copertura del garage del bus comunale, 9.500 a Fino del Monte per la messa in sicurezza del Parco skate, 9.500 ad Onore per lo svincolo Borgo Canai, 4.500 a Cerete per la sostituzione di arredi alla scuola dell’infanzia e l’acquisto di attrezzature per l’ecomuseo, 20 mila a Rovetta per la manutenzione del campetto da basket alle scuole medie, 9 mila a Gandino per il rifacimento di un muro a Cirano.

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