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Dall’Illinois in valle Seriana per il mais

Vengono da Congerville in Illinois i due statunitensi che quest’oggi hanno visitato i campi di Songavazzo in cui Davide Covelli con la sua azienda coltiva il mais rostrato rosso di Rovetta e i campi di mais spinato a Gandino.

Joel Smith, membro di Slow Food Usa e la moglie Terra Brockman, una scrittrice che sta scrivendo un libro sul mais nel suo viaggio di andata e ritorno dalle Americhe, hanno voluto vedere di persona le coltivazioni di granoturco dopo avere scoperto le varietà tipiche del nostro territorio.

Joel Smith, Davide Covelli, Bruno Covelli e Terra Brockman
Joel Smith, Davide Covelli, Annalisa Rossi, Bruno Covelli e Terra Brockman

«Non capita tutti i giorni di avere ospiti in azienda che vengono da così lontano – afferma Davide Covelli -. Il nostro incontro è stato casuale: si sono fermati allo stand al Salone del Gusto di Torino in cui abbiamo esposto il nostro mais (insieme ad altre varietà). Abbiamo iniziato a chiacchierare e da lì è nata l’idea di venire a vedere i nostri campi. La stagione quest’anno è buona e il raccolto dovrebbe essere eccezionale sia in termini quantitativi, sia qualitativi».

«Innanzi tutto voglio dire qualcosa sulla bellezza straordinaria di questo posto, – afferma Joel Smith – e soprattutto sull’ospitalità gentilissima che abbiamo trovato. Sono molto coinvolto con il movimento di Slow Food negli Stati Uniti, mia moglie sta conducendo una ricerca sull’origine del mais che l’ha spinta qui in Italia per i progetti di conservazione delle varietà originali. Gli italiani hanno fatto un ottimo lavoro. Abbiamo avuto anche l’occasione di visitare il Crea di Bergamo (ndr. Unità di Ricerca per la Maiscoltura CRA-MAC) dove siamo rimasti affascinati per quello che abbiamo visto. Per noi è tutto molto interessante, da noi questa varietà quasi non si trova più».

I cambi di mais a Songavazzo con sullo sfondo il campanile della chiesa di San Lorenzo di Rovetta.
I cambi di mais a Songavazzo con sullo sfondo il campanile della chiesa di San Lorenzo di Rovetta.

Quella di Joel e Terra è una visita da non sottovalutare in termini di relazioni internazionali. Attraverso il Crea di Bergamo potrebbe essere attivato un progetto di scambio di semi di mais che potrebbe portare alla coltivazione della varietà rovettese negli Stati Uniti.

«Con la dogana statunitense – spiega Joel – non è possibile portare semi, ma ieri abbiamo fatto una visita al Crea di Bergamo e stiamo cercando di costruire un progetto con il quale scambiare conoscenze e semi. Certo dovremo fare i conti con la burocrazia, però potrebbe essere importante importare varietà di mais che si caratterizzano per il loro buon sapore. Per questo stiamo cercando di coinvolgere anche l’Università dell’Illinois».

Joel Smith (Slow Food member in Usa) a Songavazzo con il Mais Rostrato Rosso di Rovetta
Joel Smith (Slow Food member in Usa) a Songavazzo con il Mais Rostrato Rosso di Rovetta

Dopo la mattinata a Songavazzo Joel e Terra hanno pranzato a Gandino con prodotti a base di mais spinato. Nel pomeriggio hanno effettuato una visita al laboratorio di gallette dell’Azienda Agricola Galizzi e al mulino a pietra di Savoldelli.

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