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Parto senza dolore, incontro a Clusone

Il parto è da sempre associato al dolore. E le mamme lo sanno bene. Ma c’è anche modo di ridurre la sofferenza, per far sì che la nascita di un figlio sia un momento in cui la gioia si prende tutto lo spazio possibile.

Il tema è al centro dell’incontro che il Circolo culturale Sant’Andrea propone giovedì sera (22 settembre) a Clusone. Titolo: «Partorire senza dolore a Piario». L’appuntamento è organizzato in collaborazione con l’ospedale «Locatelli».

«Non si tratta di un episodio sporadico – osserva il primario di Ostetricia e Ginecologia, Maurizio Algeri -. Siamo infatti impegnati a portare avanti una serie di iniziative per essere presenti sul territorio e a disposizione delle donne. Stiamo facendo già da tempo quello che Regione Lombardia oggi chiede per avvicinare l’ospedale al territorio e viceversa».

Entrando nel merito della serata, il dottor Algeri sottolinea: «Il titolo è accattivante. Volutamente non parleremo di parto senza dolore nel modo classico. Ovvio che la partoanalgesia non possiamo dimenticarla. C’è, è importante, è entrata nei servizi minimi assistenziali obbligatori che gli ospedali devono dare. Ma durante l’incontro sarà trattata quasi a margine».

«Noi vorremmo fare un discorso dove il dolore può essere risolto e vinto in modo “naturale” – prosegue il primario – . La soglia del dolore viene modificata in una persona da mille fattori: lo stato d’animo, la situazione al momento, la conoscenza, l’ansia. Quindi, per noi risolvere il dolore vuol dire anche un approccio olistico alla persona e in maniera fisiologica al parto».

Oltre al dottor Algeri, giovedì a Clusone ci saranno anche le ostetriche del «Locatelli». «Parleranno del corso  di preparazione al parto, inteso come informazione e abbattimento dell’ansia. Tratteranno del parto in acqua, metodo stupendo per abbattere il dolore e rilassare. Si soffermeranno sui tempi e la fisiologia: se uno rispetta i tempi del travaglio, rispetta la fisiologia, rispetta i tempi del bambino, il dolore è sicuramente meno. Il messaggio finale è: io sto aspettando mio figlio, non sto aspettando il dolore. In quest’ottica il parto si può vivere meglio».

L’incontro è in programma alle 20,30 alla Fondazione Sant’Andrea, in via San Defendente 1.  «Aspettiamo non solo le donne – conclude Algeri – , perché l’evento parto è della coppia. Anche l’uomo ha la sua parte.

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