Materiali inerti, coperture fibrobituminose bruciate (tipo Onduline), vecchi sanitari rotti e pure siringhe: in pineta a Clusone non fai a tempo a rimuovere i rifiuti che in poco ti trovi altro pattume in giro.
Nei giorni scorsi l’amministrazione comunale è intervenuta con la rimozione di sacchi di spazzatura e con la pulizia di alcuni angoli di pineta scambiati per una discarica. Una battaglia infinita tra chi il tempo lo usa a pulire e chi non conosce il rispetto della natura. Negli ultimi giorni un ennesimo episodio: qualcuno ha divelto alcuni dissuasori stradali (panettoni) con lo scopo di limitare il traffico veicolare nella pineta.
«Purtroppo dobbiamo constatare – afferma il consigliere comunale con delega alla Sicurezza e ai Rapporti con le Associazioni Omar Savoldelli – che ci sono diverse problematiche, situazione che l’amministrazione comunale ad agosto ha deciso di affrontare di petto coinvolgendo diversi enti: Corpo Forestale dello Stato, Protezione Civile e operai comunali. È stato fatto un lavoro di bonifica importante, con la rimozione di diversi quintali di materiale, tuttavia poco tempo dopo ci sono stati segnalati ancora altri problemi».
«L’amministrazione, in collaborazione con i propri uffici, – continua Savoldelli – sta sviluppando un progetto di monitoraggio della pineta con il quale si intende impiegare personale apposito come gli agenti di polizia locale e coinvolgere il Corpo Forestale dello Stato. Pensiamo anche di fare intervenire la Protezione Civile e con la Comunità Montana anche le Guardie Ecologiche Volontarie. Tutte queste sono persone che già frequentano la nostra pineta, ma cercheremo di coinvolgerle maggiormente. Purtroppo la nostra pineta ha molti ingressi e non è facile da monitorare. Potrebbe rivelarsi utile anche la tecnologia, ma stiamo ancora valutando l’impiego di sistemi di videosorveglianza».
In pineta c’è anche una struttura del Comune che potrebbe essere valorizzata. «Con i nostri uffici – continua Savoldelli – stiamo valutando un progetto di riqualificazione del chiosco, il tutto nell’ottica di rendere ancora più vivo questo importante polmone verde della cittadina».
