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Tram a Vertova, costituito il Comitato: già 1400 soci

Questa mattina a Bergamo è stato costituito davanti al notaio il «Comitato prolungamento tram Albino-Vertova». È la realtà che avrà il compito di far pressione sulla politica perché l’opera venga realizzata. È stato nominato anche il Consiglio direttivo; presidente è l’ex sindaco di Vertova Riccardo Cagnoni, che in questi mesi molto si è speso per mettere il progetto sul binario giusto.

I soci fondatori sono 34. Anzitutto, c’è praticamente tutto il mondo imprenditoriale della Valle Seriana e oltre. Negli ultimi giorni si è aggiunto anche un nome di spicco, quello di Antonio Percassi, presidente dell’Atalanta, originario di Clusone. Gli altri sono Pierino Persico (Persico Spa di Nembro), Angelo Radici (Radici Group di Gandino), Stefano Scainelli (Scame Parre Spa), Franco Acerbis (Acerbis Spa di Albino), Renato Morgandi (Tenacta Group-Imetec di Azzano San Paolo), Gianfranco Andreoletti (Presidente U.C. Albinoleffe), Silvio Albini (Albini Group di Albino), Miro Radici (Presidente di Sacbo Aeroporti Spa), Luigina Bernini (Lamiflex Spa di Ponte Nossa), Donatella Pendezza (Fas Pendezza oltre il gioco Srl, di Villa d’Ogna), Angelo Testa (Impianti sciistici Spiazzi di Gromo), Silvia Brasi (Comelit Spa di Rovetta), Franco Bernini (Filatura Semonte Spa di Casnigo), Federico Lanfranchi (Poliplast Spa di Casnigo), Amabile Guerini (OVS Spa di Vertova), Lucio Mistri (Scorpion Bay Spa di Albino), Sergio Martinelli (Martinelli Ginetto Spa di Leffe).

Tra i fondatori ci sono poi enti e associazioni: Promoserio, Ance (Associazione Nazionale Costruttori Bergamo), Confesercenti Bergamo, Fai autotrasporti Bergamo, Legambiente Bergamo, Istituto «Valle Seriana» di Gazzaniga, Fondazione Cardinal Gusmini di Vertova, Sindacato pensionati Cgil, Rotary club Città di Clusone, Lia (Liberi imprenditori associati) Bergamo, Compagnia delle Opere Bergamo, Ascom Confcommercio Bergamo, Confartigianato imprese Bergamo, Confimi Apindustria Bergamo, Confindustria Bergamo.

Tutti però possono aderire. Già stasera il direttivo si riunirà per deliberare l’ammissione dei soci ordinari. Finora la richiesta di adesione è stata firmata da circa 1357 persone. Tra di loro anche il presidente della Comunità montana Valle Seriana Danilo Cominelli; il notaio Armando Santus, vicepresidente del Consiglio di sorveglianza di Ubi banca e originario di Gromo; Osvaldo Ranica, direttore generale di Ubi Banca Popolare di Bergamo. L’obiettivo del Comitato è di raggiungere in qualche mese i 5000 soci promotori ordinari. Le richieste di adesione si possono compilare online attraverso il sito www.tramalbinovertova.org oppure scaricare e consegnare alla sede del comitato in via Verdi 13 a Leffe o all’anagrafe del Comune di Vertova.

Oltre a Cagnoni, nel Consiglio direttivo siedono il presidente di Promoserio Guido Fratta, il presidente di Tenacta Group Imetec Renato Morgandi (originario di Valbondione), il presidente del Rotary Club Città di Clusone Paolo Fiorani e il presidente della Fondazione Cardinal Gusmini di Vertova Stefano Testa. Tra i primi impegni del direttivo ci sarà presto un incontro con i vertici di Teb.

Il Comitato, inoltre, sta già lavorando per dar vita ad ulteriori collaborazioni. «Ho contattato il rettore dell’Università di Bergamo, Remo Morzenti Pellegrini, che ha espresso la disponibilità dell’ateneo a lavorare sul progetto e a supportarci. Presto avremo un incontro per concordare le modalità di collaborazione», spiega Riccardo Cagnoni.

Resta il fatto che a spingere il tram verso Vertova deve essere in particolare la politica. «Per arrivare a questo progetto, ho detto più volte, bisogna fare squadra: società civile, imprenditori, mondo delle associazioni, ma soprattutto la politica – conferma l’ex sindaco di Vertova -. Da qui deve esserci la volontà di metterci la faccia. C’è bisogno di qualcuno che prenda a cuore questo progetto».

Trovare i 40 milioni necessari, però, non sembra impresa da poco. «Ovvio che devono entrare in campo la Regione e addirittura lo Stato – osserva Cagnoni -. 40 milioni sembrano tanti, ma se pensiamo che per portare la metro a Monza servono 1,3 miliardi di euro, le nostre sono briciole. Questi soldi a livello nazionale vengono stanziati. Si tratta ovviamente di avere la volontà di spenderli».

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