C’era un finale già scritto, serviva solo confermarlo. Ed è quello che è successo. L’assemblea dell’Unione Asta del Serio ha sancito l’uscita di scena del Comune di Ardesio, che torna quindi a fare da solo. Piario e Villa d’Ogna continuano invece il matrimonio, per quanto la casa si sia fatta piccola.
Questa mattina a Villa d’Ogna si è consumato l’ultimo atto di una vicenda iniziata più di cinque mesi fa, con il cambio di maggioranza ad Ardesio seguito alle elezioni. Già dalle prime dichiarazioni del nuovo sindaco Yvan Caccia (Lega Nord – Ardesio Rinasce) era parso chiaro che l’Unione a tre aveva i mesi contati. Lo ha sottolineato anche Angela Bellini, presidente dell’ente e sindaco di Villa d’Ogna.
Nonostante tutto, però, la prima cittadina ha espresso tutto il suo rammarico «per questa avventura che aveva visto tre amministrazioni lavorare insieme da alcuni anni, per intraprendere un cammino che, oltre ad adempiere un obbligo di legge, avrebbe lasciato un segno nella storia dei nostri comuni e soprattutto avrebbe portato beneficio alle nostre comunità».
Non la pensano così, ovviamente, gli amministratori di Ardesio. Il vicesindaco Bonaventura Riccardi (Yvan Caccia era assente) ha detto: «Ardesio non avrebbe avuto alcun beneficio da questa Unione, perché si capiva cosa il nostro comune dava, ma non cosa riceveva da Villa d’Ogna e Piario. L’Unione poteva funzionare in modo diverso, non certo con i principi con i quali è stata costruita. Per noi il recesso è stata una scelta obbligata e necessaria per poter continuare ad offrire servizi adeguati alla popolazione».
Una visione, questa, non condivisa da Gianluca Fiorina, della minoranza di Villa d’Ogna. «Lo spirito dell’Unione non è io ti do, tu mi dai. Ma riorganizzare i servizi», ha detto. Il sindaco di Piario Pietro Visini ha invece sottolineato come a suo giudizio sia importante che i comuni lavorino insieme: «Se non stiamo uniti conteremo sempre di meno».
Ma Visini si è anche detto «per l’autodeterminazione» annunciando il voto favorevole all’uscita di scena di Ardesio. Chi invece ha detto no (l’unico) è stato l’ex sindaco di Ardesio Alberto Bigoni, che con la sua amministrazione aveva iniziato il cammino per l’Unione con Piario e Villa d’Ogna. Bigoni ha comunque chiesto all’assemblea di agevolare il recesso di Ardesio. Non senza aggiungere: «Nei prossimi anni si vedrà chi aveva ragione e chi torto».
Oltre che per la cosiddetta Ardexit, l’assemblea ha votato anche la modifica dello statuto e della convenzione per gli indirizzi e le modalità operative. La seduta è durata poco più di mezz’ora.