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Al posto della centrale opportunità per giovani agricoltori

L’Amministrazione comunale di Valbondione vede opportunità per giovani agricoltori nell’area destinata ad ospitare la centrale a biomasse dei Dossi. I passi mossi per chiedere al curatore fallimentare di Stl il ripristino dei luoghi vanno in questa direzione.

Della centrale è stato costruito solo lo scheletro (plinti di fondazione, pilastri, muro di sostengo). Tutto il resto manca perché i lavori, iniziati nel 2013, non si sono mai conclusi. Il progetto è naufragato insieme all’ex società degli impianti di Lizzola. Nelle intenzioni, l’impianto avrebbe dovuto garantire gli introiti per mantenere la stazione sciistica. Ma non si è riusciti nemmeno a mettere il tetto.

Il 3 novembre, scaduti da mesi i termini dell’autorizzazione per la costruzione della centrale, il Comune ha inviato al curatore fallimentare il preavviso dell’ordinanza di ripristino del luogo. In pratica, ha chiesto di demolire tutto. Il preavviso aveva una scadenza di 15 giorni con la possibilità di avanzare una proposta alternativa.

«Il curatore fallimentare ha risposto comunicando che i beni dell’area ad oggi non sono stati ancora oggetto d’inventario da parte della procedura. Quindi, ha chiesto un breve periodo di sospensione per verificare la situazione – spiega la prima cittadina di Valbondione Sonia Simoncelli -. Abbiamo avuto dei contatti, un primo colloquio è già avvenuto, in modo da poter giungere quanto prima alla definizione del ripristino dei luoghi e alla messa a disposizione dell’area».

L’idea di radere tutto al suolo e far tornare il prato non è piaciuta al gruppo di minoranza. La capogruppo Romina Riccardi aveva ipotizzato la trasformazione della struttura in un edificio artigianale o commerciale. Ma l’amministrazione non sembra intenzionata ad accoglierla.

«Ricordo che la destinazione di quest’area è ad oggi agricola – osserva il sindaco -. L’obiettivo è proprio quello di valorizzarla come area verde o legata ad attività agricole. Riteniamo non sia opportuno pensare di recuperare quello che è già stato costruito tanto per recuperarlo e quindi inventarsi qualcosa da metterci dentro. Forse questa è la prima idea che può venire spontaneamente».

L’amministrazione ha altri progetti. «Pensiamo che quest’area possa diventare un’opportunità concreta, magari per qualche giovane imprenditore agricolo che vuole avviare un’attività a Valbondione».

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