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Pubblicità e fatture gonfiate, maxi evasione in Valle Camonica

I finanzieri della Tenenza di Pisogne, comandati dal Luogotenente Bruno Gerbini, al termine di un’attività di verifica fiscale, avviata nel febbraio 2016, hanno scoperto un articolato sistema fraudolento, perpetrato mediante l’emissione di fatture per operazioni oggettivamente inesistenti, in grado di permettere a numerose aziende utilizzatrici di evadere le imposte sui redditi, iva e irap, con conseguente danno per le casse dello Stato e, contestuale, indebito vantaggio rispetto alle aziende concorrenti che operano onestamente sul territorio bresciano.

Nello specifico, è stata constatata una frode milionaria che ha riguardato gli anni d’imposta dal 2010 al 2013, posta in essere da un’azienda solo formalmente operante nel settore delle vendite pubblicitarie, ma che in realtà rivestiva il ruolo di “cartiera”.
L’attività eseguita dalle fiamme gialle pisognesi è risultata particolarmente complessa alla luce della totale assenza dell’intero impianto contabile (fatture di vendita comprese). I finanzieri, al fine di ricostruire tutte le operazioni di vendita poste in essere dalla società camuna hanno fatto ricorso allo strumento investigativo delle indagini finanziarie, che ha permesso sia di quantificare il danno cagionato all’Erario sia di individuare il soggetto responsabile che, grazie a tale sistema, era riuscito a “gonfiare” fittiziamente i costi per poter dichiarare falsamente un utile imponibile di molto inferiore rispetto al reale.

L’evasione supera 3,5 milioni di euro tra Imposte sui redditi, irap e iva. Al termine dell’attività di verifica, la Guardia di Finanza di Pisogne ha, quindi, denunciato il rappresentante della società alla Procura della Repubblica di Brescia per emissione di fatture false e occultamento e/o distruzione delle scritture contabili.

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