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Albino, meno rifiuti con i nuovi bidoni

Meno rifiuti per l’inceneritore, più raccolta differenziata. Dà i risultati sperati, ad Albino, l’introduzione dei bidoni con microchip. I dati relativi ai sei mesi di sperimentazione (da luglio a dicembre 2016) sono stati presentati durante un’assemblea pubblica.

I contenitori georeferenziati, grazie al dispositivo elettronico di cui sono dotati, permettono di misurare i singoli svuotamenti. Il Comune può così applicare la cosiddetta tariffa puntuale, basata sul principio “pago in base a quanti rifiuti produco”. La sperimentazione dell’anno scorso è servita per tarare il sistema, entrato definitivamente in vigore da gennaio 2017.

«I risultati sono migliori di quello che ci aspettavamo – commenta l’assessore all’Ecologia, Aldo Moretti -. La produzione di rifiuto secco (quello che finisce nel bidone col microchip, ndr) è sensibilmente calata: da 586 mila chili del secondo semestre 2015 a 403 mila chili del secondo semestre 2016. Per capirci meglio, da 65 chili di rifiuto secco pro capite del 2015 siamo passati a 45 chili del 2016: circa 20 chili in meno di rifiuto secco pro capite in un anno».

Meno rifiuti per l’inceneritore, quindi, rispetto a quando i cittadini dovevano utilizzare il sacco rosso a pagamento. Per contro, la raccolta differenziata è aumentata. «Soprattutto gli ingombranti portati al centro di raccolta – prosegue l’assessore -. Notevole anche l’aumento dell’umido ritirato porta a porta. Siamo così costretti dover pagare di più lo smaltimento degli ingombranti e lo smaltimento dell’umido, perché così prevede l’appalto. Questo attenua un po’ il risparmio avuto con l’indifferenziato».

La raccolta differenziata si avvicina così all’80%. «Nel 2015 i dati ufficiali dell’osservatorio rifiuti della Provincia computano ad Albino una raccolta differenziata pari al 76,98%, quindi una quota abbastanza alta per un comune di 18 mila abitanti. I dati del 2016 ci dicono che siamo passati a 78,97%. Due punti percentuali in più utilizzando il bidone solo per 6 mesi».

La sperimentazione serviva anche a definire le basi di partenza della tariffa puntuale. Il numero minimo di svuotamenti all’anno, che ogni utenza si ritroverà comunque in bolletta, è stato determinato in uno per ogni componente del nucleo familiare. Il costo per ogni singolo svuotamento sarà di 0,90 euro: 40 centesimi in più rispetto allo 0,50 stabilito per il secondo semestre 2016.

Un aumento, ha spiegato l’assessore Moretti in assemblea, dovuto anche al fatto che i cittadini di Albino sono stati più bravi del previsto e, nella fase sperimentale, gli svuotamenti sono stati meno di quelli preventivati. Il Comune è stato quindi costretto a ricalibrare la tariffa. Hanno poi inciso i maggiori costi per la differenziata e per lo smaltimento all’inceneritore. «Questo non vuol dire che aumenta la tassa rifiuti, aumenta il costo per chi svuota tanto – precisa l’assessore -. Chi svuota poco, quindi differenzia bene, risparmia. 0,90, ricordo, è meno di un caffè».

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