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Il viaggio del funambolo verso il Giappone parte da Ardesio

È iniziato da Ardesio il viaggio di Andrea Loreni verso il Giappone. Il 3 agosto attraverserà il lago di un tempio zen in equilibrio su un cavo sospeso. Sarà il primo uomo a farlo.

Non a caso il funambolo ha scelto Ardesio. Qui nel 2012 camminò in cielo tra la contrada Balatroni e il campanile del Santuario. Un’impresa che ancora ricorda con affetto: per i 236 metri di fune attraversati, ma anche per i legami d’amicizia nati in quell’occasione. Tornare in Alta Val Seriana, quindi, dovrebbe essere di buon auspicio. E sappiamo quanto sia importante per uno come lui partire col piede giusto.

Il progetto giapponese si chiama “Zen e funambolismo”: Andrea Loreni lo ha presentato al cinema dell’oratorio, prima tappa di un ciclo di conferenze che toccherà le principali città italiane. «La badessa del tempio Sogen-ji a Okayama (vicino a Osaka, ndr), dove sono andato ad approfondire lo zen, mi ha chiesto di attraversare il lago in occasione del compleanno del maestro del tempio». Un’occasione che Loreni non si è lasciato sfuggire.

È quindi iniziato il lavoro per preparare l’impresa. E per condividerla. «Mi sono detto: sarebbe riduttivo se andassi là a far la traversata e basta. E visto che non posso portare tutti gli amici in Giappone, ho pensato di portare un po’ di Giappone agli amici».

Il progetto, quindi, si completerà con un libro di pensieri e fotografie e un documentario su come Loreni è arrivato a quella traversata. «In questo documentario avrei la voglia di dire al ragazzino che ero io trent’anni fa: “guarda che da grande si può fare il funambolo”. Nessuno me l’ha mai detto quando ero al liceo».

Per realizzare tutto questo, a fine marzo partirà una raccolta fondi online. «Proporrò su una piattaforma questo progetto. Ci sarà la possibilità di sostenere la parte che si vuole e in base alla donazione si avrà diritto una sorta di premio, che va dal documentario al libro, fino a una lezione di funambolismo con me o alla proiezione del video con me presente in sala. Questo accadrà se raggiungo la cifra stabilita. Se non la raggiungo, non vengono presi soldi a nessuno».

La serata ha visto anche Loreni soffermarsi sul suo rapporto con lo zen: le emozioni, i pensieri, stando su un cavo a diversi metri d’altezza. «Pratico il funambolismo da 10 anni e continuo ad avere paura. Quello che è cambiato è il mio rapporto con la paura. Mi ci sono abituato. Riesco a camminare sul cavo nonostante la paura. Non cerco di vincerla, ma di accoglierla. Uso la paura come strumento: mi serve per avere molta attenzione».

E ancora: «Se voglio camminare sul cavo devo lasciarmi indietro ed eventualmente ritrovarmi alla fine. Questa piccola morte dell’ego è l’unico modo per riuscire a fare quello che faccio. È un altro punto comune con la filosofia Zen, in fondo basata sulla morte dell’Io».

In sala anche il presidente della Pro loco Simone Bonetti, che ha confermato la volontà di riportare ad Ardesio Loreni per i dieci anni del festival degli artisti di strada “Come d’Incanto”. Più informazioni su Andrea Loreni e il suo progetto “Zen e funambolismo” si possono trovare sulla sua pagina Facebook o sul suo sito internet.

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