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Il romanzo che racconta la Val Seriana

C’è un paese in Val Seriana che si chiama Pieve Cipolla. Non lo avete mai sentito nominare? Per forza, è frutto della fantasia di uno scrittore, Gianpiero Pisso, che proprio qui ha deciso di ambientare il suo ultimo romanzo. Un libro che parla di Clusone, Albino, Valbondione, Piario, ma soprattutto traccia uno spaccato della vita in un piccolo borgo di montagna.

L’autore è della provincia di Varese, vive con la famiglia sulle sponde del Lago Maggiore. Alle nostre valli è legato dalla sua storia personale. «Io sono varesotto – racconta Gianpiero Pisso -, però i miei nonni materni provenivano dalla Val di Scalve, dove da piccolo trascorrevo spesso le mie vacanze estive».

È stata dunque la molla dei ricordi d’infanzia a riportare Gianpiero Pisso tra le montagne bergamasche. Ne è venuto fuori il profilo di Pieve Cipolla, paese che non esiste, ma che potrebbe stare tranquillamente da qualche parte tra Albino e Valbondione. «Potrebbe idealmente rappresentare qualsiasi paesino della Val Seriana, ma anche delle vallate alpine o appenniniche – prosegue Pisso -. Quelle comunità un po’ lontane dalle luci dei riflettori, dove tutto si svolge attorno alle tre autorità principali: l’autorità religiosa, rappresentata dal parroco; quella politica, impersonata dal sindaco; quella legale, incarnata dal maresciallo dei carabinieri».

Protagonista del romanzo è dunque la vita del paese. Non a caso il libro, edito dalla giovane casa editrice Le Mezzelane, s’intitola proprio Pieve Cipolla. «Ad esempio, c’è un gruppo di buontemponi che si riunisce giocando a scopone scientifico davanti a un buon bicchiere di vino alla “Bocciofila Ungaretti”. Si raccontano i loro amori, le loro avventure, le loro ambizioni. Ma c’è anche Arturo Ferrari, detto il Professore. Non è mai stato all’università, ma è quello più navigato, che dispensa consigli. C’è Addolorata, che si sente addosso tutti i malanni del mondo, o Giovanna, che gestisce il botteghino del lotto di Clusone».

Non serve andare avanti, anche se frutto della fantasia questi personaggi corrispondono all’identikit di persone in carne e ossa che potremmo incontrare nei nostri paesi. Del resto, si è capito che il taglio del romanzo è umoristico. «Un racconto all’Andrea Vitali, se vogliamo essere attuali. Per quelli invece non più giovani come me, una storia alla Guareschi, l’ideatore di Peppone e don Camillo, masenza politica e molti più personaggi».

Insomma, un libro per sorridere, «un antidepressivo», lo definisce l’autore, già al quarto libro. I primi tre, però, sono stati romanzi storici, scritti una volta iniziata la pensione. Laureato in ingegneria aeronautica, Gianpiero Pisso ha infatti alle spalle una carriera come dirigente industriale in grosse società italiane e multinazionali straniere. Ora si dedica alle sue passioni (leggere, scrivere e dipingere ad acquarello). Ed è già arrivato anche qualche riconoscimento. Con Pieve Cipolla, ad esempio, si è classificato al secondo posto al Premio nazionale, editi e inediti, «Parole di Terra» 2016/2017.

L’autore al tg di Antenna2:

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