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Europa: una serata a Clusone con il giornalista Danilo Taino

Promossa dall’associazione culturale il Testimone, nei giorni scorsi a Clusone si è tenuta una serata con il giornalista Danilo Taino, corrispondente da Berlino del Corriere della Sera. L’incontro ha avuto come titolo “Le élites europee hanno tradito l’Europa? Ma possiamo perderla?”.

«In una certa misura l’hanno tradita – ha risposto al quesito Taino -, c’è una rivolta direi contro le élites: i cosiddetti movimenti populisti sono una critica forte contro le classi dirigenti. Sorge un dubbio: è una critica generale per cui non vogliamo più le élites o vogliamo classi dirigenti diverse? Io propendo per la seconda ipotesi». 

«Sicuramente ci sono stati grossi fallimenti nella politica europea, molto consistenti – aggiunge il giornalista -, quelli finanziari li abbiamo visti, c’è una politica dell’immigrazione che l’Europa non riesce a fare, la protezione delle frontiere che l’Europa non riesce a fare e ci sono minacce alle porte dell’Europa a cui l’Unione Europea non riesce a dare la risposte. Io credo che sia sicuramente un problema di classi dirigenti e in molti Paesi si discute sulla possibilità di rinnovare le classi dirigenti. Sicuramente anche la Brexit è stata una critica alle classi dirigenti britanniche. Io non credo che la Brexit sia stato tuttavia un movimento populista, credo sia stato un movimento contro l’Unione Europea. La Gran Bretagna è sempre stata scettica sull’adesione alle istituzioni europee. Quando l’Europa ha deciso di fare l’Euro, con la Gran Bretagna che ha scelto di non aderire, io credo che già allora sia iniziata la strada del Regno Unito verso l’uscita. L’uscita di Londra dall’Unione Europea credo che fosse già scritta nelle stelle».

«Credo – ha detto il corrispondente – che questo sia un momento in cui sia necessario capire l’Europa e capire in particolare che cosa sia l’Europa oggi, senza il Regno Unito. Ci sono, oltre la Brexit, novità come la presenza di Trump, di Putin in Russia (che ha una politica molto forte e aggressiva nei confronti dell’Europa), ma c’è anche la situazione in Siria e Erdoğan in Turchia. Ci sono uomini forti intorno all’Unione Europea, Unione che ha deciso di non fare una politica di uomini e donne forti, ma ha puntato su una politica contraddistinta dal soft power e in questo momento l’Europa deve comunque porsi il problema di chi sta alle sue frontiere».

Giovanni Cominelli e Danilo Taino

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