Dal simbolo è sparito il cognome del candidato sindaco per far posto a un numero: 2022, l’anno di scadenza del prossimo mandato amministrativo. In vista del voto di domenica 11 giugno, a Gandino si presenta agli elettori con questa (e altre) novità la lista della maggioranza uscente.
Il nome nel simbolo non c’è, ma il candidato alla carica di primo cittadino è sempre Elio Castelli, attuale sindaco, 68 anni, consulente aziendale, già presidente della casa di riposo prima di passare alla guida del Comune, cinque anni fa. «Essendo riuscito a trovare una squadra di persone che hanno deciso di spendersi e di spendere un po’ del loro tempo per il paese, mi è sembrato doveroso continuare questa esperienza», afferma Castelli.
Si va avanti nel segno della continuità, dunque, con una squadra che si presenta parzialmente rinnovata. «Tre componenti della precedente compagine hanno dovuto abbandonare per problemi personali – osserva il candidato sindaco -. Mi dispiace perché sono stati collaboratori veramente validi. La lista è stata quindi completata con figure che hanno disponibilità, voglia di mettersi in gioco e il desiderio di spendere un po’ del loro tempo per la collettività. Abbiamo anche due ragazzi molto giovani, di 21 e 22 anni, Michele Castelli e Priscilla Spampatti».
Gli altri candidati consiglieri sono Luciano Anesa, Sergio Bosio, Sergio Canali, Alessandro “Alma” Carsana, Lorenzo Colombi, Antonella Franchina, Rosaria Picinali, Mariangela Rudelli, Filippo Servalli e Paolo Tomasini.
Castelli sottolinea che obiettivo della lista, in caso di elezione, è «proseguire in quelle iniziative che non abbiamo potuto completare». Al primo posto degli impegni per il prossimo mandato, il candidato sindaco mette «la disponibilità di tutto il gruppo ad essere presente in Comune per qualsiasi esigenza dei cittadini».
Priorità del programma sono il sociale, la sicurezza («con il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza»), i lavori pubblici (soprattutto la sistemazione di strade ed edifici comunali) . La lista di Castelli pensa pure al rilancio della conca del Farno con «al centro il riutilizzo della colonia, ferma da troppo tempo».
L’intervista di Antenna2: