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Valle Seriana, una nuova piattaforma per la programmazione scolastica

Una nuova piattaforma attraverso la quale sviluppare proiezioni sul futuro della scuola in Valle Seriana: è il risultato del lavoro realizzato negli ultimi 18 mesi dall’Università degli Studi di Bergamo sui dati raccolti e sull’analisi territoriale effettuata, studio commissionato dalla Comunità Montana della Valle Seriana.

Una sintesi dell’elaborato è stata presentata ieri sera presso l’auditorium delle scuole primarie di Clusone direttamente dalla professoressa Emanuela Casti, Responsabile del Centro DiathesisLab e da Alessandra Ghisalberti, ricercatrice all’Università degli Studi di Bergamo.

Ai lavori hanno preso parte anche il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Bergamo Remo Morzenti Pellegrini, il Presidente della Comunità Montana Val Seriana Danilo Cominelli, il Presidente della Provincia di Bergamo Matteo Rossi e la Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo Patrizia Graziani.

Il Presidente della Comunità Montana della Valle Seriana Danilo Cominelli e il Presidente della Provincia di Bergamo Matteo Rossi

Il Presidente della Provincia di Bergamo Matteo Rossi nel suo discorso ha annunciato che lo studio verrà preso come modello per altri territori della Bergamasca e che nel 2018 sull’edilizia scolastica ci saranno investimenti proprio in Valle Seriana.

Per quanto concerne la crescita demografica, dalla fotografia è emerso un territorio a due marce: nel fondo Valle gli indici sono positivi, non altrettanto nella parte alta (eccezione fatta per alcuni Comuni sull’altopiano di Clusone). Diverso anche il peso: il 71,7% della popolazione vive nella Bassa Valle Seriana.

Alessandra Ghisalberti ed Emanuela Casti

L’indagine ha tenuto in considerazione la prospettiva reticolare del territorio e la mobilità degli studenti delle secondarie. Il 26% esce dalla Valle, di questi 136 cercano percorsi di formazione uguali a quelli che già si trovano sul territorio. Non indifferente la diminuzione e l’invecchiamento della popolazione in Alta Valle, l’effetto del fenomeno si vedrà nei prossimi anni proprio sulle scuole superiori.

Lo studio mette in luce la mobilità interna degli studenti in relazione ai singoli poli e prende in considerazione in un’ottica reticolare i singoli indirizzi che caratterizzano l’offerta formativa. «Questi sono dati – ha detto il Rettore Remo Morzenti Pellegrini – che ci permettono di osservare il sistema scolastico in un modo inedito rispetto agli schemi a cui eravamo abituati. Numeri su cui imbastire le nostre riflessioni e che suscitano indubbio interesse per gli attori che ruotano attorno all’organizzazione scolastica».

Danilo Cominelli, Remo Morzenti Pellegrini e Delia Rinaldi, responsabile dell’Ufficio Istruzione e Formazione della Provincia di Bergamo

«Questo è un distretto che merita una riflessione in grado di mettere in filiera il mondo della scuola, dell’università e del lavoro – ha detto nella nostra intervista a margine della serata il Rettore -. Le sperimentazioni che sono state attuate negli anni ’80 hanno vissuto una profonda modifica. Oggi c’è la necessità di un ripensamento complessivo, questi spostamenti degli studenti, questa rimodulazione dell’offerta formativa sono imprescindibili per ridare a questo territorio un ruolo che merita, area che auspichiamo possa tornare a essere un punto di riferimento della Bergamasca».

La ricerca ha raccolto anche il plauso dell’Assessore all’Istruzione del Comune di Clusone e Presidente dell’Ambito Antonella Luzzana, che ha chiesto di rendere disponibile il documento all’Ambito.

Tra gli interventi ha preso parola anche il capogruppo di minoranza di SiAmo Clusone Francesco Moioli che ha ricordato come la Provincia debba ricordarsi, «visto che programma investimenti in Valle Seriana, di quel progetto che riguardava la scuola alberghiera e per cui erano state disposte anche ingenti risorse».

 

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