Martedì 21 novembre la Corte costituzionale si riunirà per esaminare il ricorso della Regione Veneto sul decreto Lorenzin. Quello che ha introdotto l’obbligo delle vaccinazioni per iscrivere i figli a scuola. In concomitanza con l’udienza della Consulta ci sarà una manifestazione delle associazioni e dei cittadini che si oppongono alla legge.
All’appuntamento parteciperanno anche genitori bergamaschi. Un gruppo partirà dall’Alta Val Seriana. «Andiamo a manifestare per la libera scelta in campo vaccinale. Siamo contro qualsiasi tipo di obbligo. Vogliamo difendere i nostri diritti sanciti dalla Costituzione, ma anche dare un segnale forte ai giudici della Corte costituzionale perché non si facciano intimidire dai poteri forti e dagli interessi che ci sono in gioco. Chiediamo che difendano anzitutto la salute e la vita dei nostri figli», spiega Luciano Corlazzoli, uno dei genitori che si sono organizzati sul nostro territorio intorno a questi temi.
«Di questa legge non ci piacciono molte cose – prosegue Corlazzoli -. A partire dal fatto di essere obbligati a subire un trattamento sanitario. E questo è chiaramente indicato dall’articolo 32 della Costituzione, dove sta scritto che “la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Al massimo lo stato dovrebbe “invitare” i genitori a far vaccinare i loro figli, non obbligare. Come del resto fanno i paesi più evoluti del mondo. Parliamo di Inghilterra, Germania, Svezia, Norvegia e altri».
I genitori che chiedono libertà di scelta «non sono contro i vaccini», aggiunge Luciano Corlazzoli. «Dobbiamo però dire che ci sono alcune situazioni in cui è meglio non procedere con le vaccinazioni, ad esempio nei bambini prematuri o in quelli immunodepressi. Inoltre, sarebbe meglio effettuare degli esami per capire se un bambino ha già degli anticorpi per una data malattia che rendono superflua la vaccinazione».
La manifestazione di martedì è prevista in piazza Bocca della verità e inizierà alle 14. «Potrebbe anche succedere che la Questura autorizzi un’altra piazza più grande, perché le adesioni in questi giorni stanno crescendo. Noi andremo a Roma in treno da Milano. Chi si volesse aggregare l’appuntamento è alle 5,15 del mattino alla stazione di Ponte Nossa».