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Città sane, anche Albino tra i Comuni premiati

Sono 21 i Comuni bergamaschi premiati per essersi distinti nella promozione e nel miglioramento della salute e del benessere dei propri cittadini, nell’ambito del Programma Rete delle Città Sane dell’Ats di Bergamo. Nell’elenco ci sono anche Albino, Alzano, Costa Volpino, Nembro e Ranica.

La Rete delle Città Sane dell’Ats di Bergamo nasce nel 2013 e si ispira ai principi del Programma “Healthy Cities” dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’obiettivo è migliorare la salute delle città, della popolazione e dell’ambiente, tramite un modello operativo creato in collaborazione con i Comuni del territorio e basato su azioni eque e sostenibili per la salute, il benessere e la qualità di vita dei cittadini.

Ogni anno Ats premia quei Comuni che abbiano realizzato almeno sei buone pratiche per migliorare la salute e il benessere dei propri cittadini. Con Rete Città Sane, infatti, l’Ats propone un’ampia gamma di buone pratiche raggruppate in 14 aree: infanzia e giovani, anziani, vulnerabilità, attività fisica, alimentazione e obesità, alcol, tabagismo, salute mentale e benessere, formazione e promozione della salute, alleanze tra istituzioni e cittadini, pianificazione urbana, trasporti, ecologia e cambiamenti climatici, abitazioni e riqualificazione urbana. Azioni e risultati vengono poi documentati con delle schede di rendicontazione redatte dai Comuni.

Nel corso dell’evento sono stati presentati due temi che saranno oggetto di approfondimento e della realizzazione di interventi specifici nel corso del 2018: l’importanza dei primi 1000 giorni di vita e la promozione dell’attività fisica nell’età della preadolescenza e adolescenza.

Il dottor Leonardo Speri, psicologo, già responsabile del Servizio promozione ed educazione della salute dell’Ulss 20 di Verona, ha presentato il programma Genitoripiù che prevede 8 azioni per la salute del bambino. I primi anni di vita, sono fondamentali perché sono le basi sulle quali l’individuo costruirà il resto della propria esistenza. Problemi di salute (come obesità, malattie cardiovascolari, problemi di salute mentale) e sociali (come dispersione scolastica, disoccupazione) hanno le radici nella gravidanza e nella prima infanzia.

Il secondo tema affrontato, la promozione dell’attività fisica nell’età della preadolescenza e adolescenza è altrettanto rilevante. L’obiettivo di Ats è combattere la sedentarietà e prevenire l’abbandono dell’attività fisica specialmente da parte delle ragazze. Proprio in tal senso le amministrazioni comunali, insieme alle scuole e alle associazioni del territorio, possono giocare un ruolo chiave. Fondamentale è il coinvolgimento diretto degli adolescenti tra gli 11 e i 16 anni, tramite questionari o focus-group e nella realizzazione di buone pratiche nei Comuni. Il progetto è stato sperimentato nel 2017 in alcuni Comuni che testimonieranno le azioni realizzate.

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