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«Ecco perché siamo contrari alle nuove centraline idroelettriche a Valbondione»

Resta caldo il tema centraline idroelettriche, lungo il Serio. In questi giorni, stanno facendo discutere soprattutto gli impianti previsti sul territorio di Valbondione. Il deputato bergamasco della Lega Daniele Belotti ha presentato un’interpellanza in Parlamento, iniziativa che ha già suscitato un certo dibattito.

Ora nella discussione si aggiunge un’altra voce. Riceviamo e pubblichiamo questa lettera del Comitato Fiumenero:

Siamo i rappresentanti del Comitato di Fiumenero, un comitato spontaneo composto principalmente (ma non solo) dagli abitanti di Fiumenero, a cui sta molto a cuore l’ambiente, patrimonio di eccezionale importanza per il nostro paese. Poichè in questi giorni c’è stato un interessamento da parte del parlamentare on. Daniele Belotti, che ha presentato un’interrogazione parlamentare riguardo alle autorizzazioni rilasciate dalla Provincia di Bergamo per due impianti idroelettrici in progetto di costruzione del nostro paese, vorremmo fare alcune considerazioni in merito. Innanzitutto, abbiamo seguito fin dagli inizi l’iter di questi progetti, esprimendo la nostra netta contrarietà, non perchè contrari alle fonti rinnovabili, ma perchè il nostro territorio è saturo di questi impianti e non è più in grado di sostenerne altri. Nel Comune di Valbondione infatti ci sono già numerosi e grossi impianti per la produzione di energia idroelettrica (si pensi all’invaso del Barbellino, della capacità di 18 milioni di metri cubi di acqua che alimenta la centrale di Dossi). La produzione di energia idroelettrica nel nostro Comune supera mediamente i 170 milioni di chilowattora all’anno. Una quantità enorme, che pone il nostro Comune tra i primi posti in Italia in termini di produttività di energia elettrica da fonti rinnovabili. Il territorio però paga per questa elevatissima produzione un prezzo molto alto; la mancanza di acqua nei fiumi raggiunge per molti periodi dell’anno, livelli drammatici. Ecco come si presenta il Fiumenero nella maggior parte dell’anno, dal sentiero che porta verso il rifugio Brunone, a causa dei prelievi idroelettrici a monte:

Questa è la ragione per cui abbiamo seguito molto da vicino la vicenda, sensibilizzando gli enti interessati, presentando osservazioni alla Provincia di Bergamo, non senza difficoltà (da parte di quest’ultima abbiamo avuto forti preclusioni all’accesso alla documentazione, specialmente in quest’ultima fase). La realizzazione di questi nuovi impianti, sacrificherebbe tra l’altro l’ultimo breve tratto del fiume Serio, di circa 1 Km, tra Gavazzo e Fiumenero, ancora libero da prelievi idroelettrici in tutta la Val Seriana. Ecco come si presenta il fiume Serio, per chi scende da Valbondione, nel breve tratto tra Gavazzo e Fiumenero ora ancora libero da prelievi. Come si vede, il fiume qui è in ottima salute:

Un altro motivo di opposizione è dovuto al fatto che la realizzazione di questi impianti coinvolge ampie aree ad elevato rischio idrogeologico, dove sono presenti frane attive, valanghe, rischi di esondazione, in cui le normative limitano e in alcuni casi (aree con valanghe ad alta pericolosità) vietano qualsiasi intervento. Riteniamo che la Provincia di Bergamo non abbia valutato correttamente tutti gli elementi ostativi nel rilasciare queste autorizzazioni, contro le quali il Comune di Valbondione ha di conseguenza presentato opposizione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Come Comitato, abbiamo mandato anche noi al Consiglio dei Ministri le osservazioni che abbiamo sopra riassunto, a supporto dell’opposizione presentata dal nostro Comune.  L’intervento dell’on. Belotti, che ringraziamo per la sua concreta e (speriamo) efficace azione, si muove nella stessa nostra direzione: la difesa ragionevole e sensata del nostro territorio. Nessuna preclusione di principio per questi impianti che sono importanti, ma dove non c’è più posto, non si possono fare. Ringraziamo anche il WWF e il Comune di Valbondione che, condividendo le posizioni del Comitato, hanno presentato ricorso nelle sedi adeguate.

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