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Clusone, i richiedenti asilo a scuola

Vengono da Gambia, Guinea, Repubblica Centrafricana, Ghana, ma anche da Cina, Brasile, Argentina. Sono in Italia come richiedenti asilo oppure perché hanno raggiunto i familiari o, ancora, per iniziare una nuova vita. In comune hanno che si incontrano a scuola, al mattino a Clusone.  

Frequentano i corsi del Centro provinciale per l’istruzione degli adulti (Cpia), ospitati in alcune aule della scuola secondaria di primo grado. Imparano l’italiano, ma studiano anche per la licenza media. C’è inoltre chi ha la possibilità di imparare un mestiere, grazie alla collaborazione con il Centro di formazione professionale del Patronato San Vincenzo: elettricista, magazziniere, meccanico. L’obiettivo, per tutti, è lo stesso: avere gli strumenti che possano permettere di integrarsi e vivere in Italia.

Ma c’è di più. Accanto alla normale attività didattica, sono stati avviati anche alcuni progetti speciali. Ad esempio, un corso di teatro. «I ragazzi, ogni settimana, si incontrano al pomeriggio con alcuni esperti esterni per portare avanti questa attività. Sarà realizzato anche un cortometraggio, che poi dovrebbe partecipare a dei concorsi», spiega l’insegnante Luisa Cretti.

Un altro progetto riguarda la storia e l’arte di Clusone. «Si tratta di un’attività di digital storytelling – prosegue l’insegnante -. Abbiamo realizzato una piccola narrazione digitale sulla città di Clusone. I ragazzi del corso di licenza media hanno eseguito delle ricerche sui luoghi caratteristici di Clusone, sulle bellezze artistiche e naturalistiche. Sono usciti, hanno fotografato i monumenti, per poi realizzare brevi testi e anche delle cartine. Tutto è stato poi messo su computer tramite un programma apposito. Abbiamo infine partecipato a un concorso indetto dal Politecnico di Milano». L’attività si concluderà con una visita alla cittadina in cui i ragazzi che hanno partecipato al progetto faranno da “guide turistiche” ai compagni.

Lunedì 14, invece, c’è in programma un viaggio a Milano. «Al mattino visiteremo il centro storico, mentre al pomeriggio saremo al Pirellone, accompagnati dal consigliere regionale Jacopo Scandella. È un’attività che si ricollega al lavoro di educazione civica. Parliamo dell’organizzazione dello Stato italiano, della Costituzione e quindi approfondiremo anche la struttura amministrativa della Regione».

Anche i corsi di alfabetizzazione non prevedono solo lezioni in classe. «Questi corsi sono dedicati a persone appena arrivate in Italia, ma anche a persone poco scolarizzate nel loro paese e quindi in difficoltà nel leggere e scrivere – spiega Rosanna Cretti, un’altra insegnante -. Riteniamo importante affiancare all’insegnamento della lingua italiana uscite sul territorio per mettere in pratica quello che si impara a scuola. Ad esempio, andiamo in posta per imparare a completare un bollettino o a spedire un pacco. Altre uscite proposte sono alla stazione o al supermercato».

Tante le storie che s’intrecciano nelle aule di Clusone. C’è chi nel proprio paese ha studiato Fisica, chi conosce tre lingue, chi è scappato dalla guerra, chi in Italia ritrova le proprie radici. In tutti la consapevolezza che tra i banchi di scuola passa l’opportunità di ricominciare una nuova vita.

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