Il Tar della Lombardia ha sospeso la delibera con cui a fine giugno la Giunta regionale della Lombardia aveva decretato la chiusura del punto nascita di Piario. Una prima vittoria per i sindaci dell’Alta Val Seriana e Val di Scalve che contro quella decisione avevano presentato ricorso.
Il presidente del tribunale amministrativo ha sospeso l’esecuzione della delibera fino alla prossima Camera di Consiglio, durante la quale si tratterà in sede collegiale l’istanza cautelare (conferma della sospensiva). «Questa notizia non significa che la Camera di Consiglio confermerà la sospensiva o concederà l’annullamento della delibera e quindi la riapertura del punto nascita, ma è il primo passo significativo che dimostra che la scelta condivisa e unanime da parte dei 24 sindaci di intraprendere un ricorso al Tar, a difesa del territorio, non è stata vana», commenta la presidente dell’assemblea dei sindaci dell’Alta Val Seriana e Val di Scalve, Antonella Luzzana.
Nel frattempo, ci sono anche le prime reazioni in Regione (qui quella dell’assessore al Welfare Giulio Gallera). Paolo Franco, consigliere bergamasco di Forza Italia, commenta: «Ho già parlato con l’assessore Gallera, che aveva definito una prima base con i sindaci del territorio per continuare a investire nel presidio ospedaliero. Se si riapre questa situazione sarà necessario, come più volte sottolineato dal sottoscritto, che il direttore dell’Asst sia pronto per un piano di mantenimento dell’ospedale. Se il Tar concedesse l’annullamento della delibera, il tema vero sarà la capacità di erogare servizi. Ma è un problema che si può risolvere attraverso una programmazione territoriale. Aspettiamo gli sviluppi. Come consigliere regionale neoletto, l’obiettivo che continuo a perseguire è una programmazione per il futuro dell’ospedale».
«L’ordinanza del Tar è una prima vittoria per chi sostiene da mesi la battaglia contro la chiusura del punto nascita di Piario – commenta invece Jacopo Scandella, consigliere del Partito democratico -. Grazie ai sindaci che hanno intrapreso la strada del ricorso nel merito raccogliendo le preoccupazioni e le richieste di un territorio che è stato già privato negli anni di numerosi servizi pubblici. Ora speriamo che la maggioranza in Regione faccia lo stesso e riveda una programmazione fortemente penalizzante per il territorio montano».
Arrivano i primi commenti anche da parte dei parlamentari bergamaschi. «La decisione del Tar è molto positiva», dichiara Antonio Misiani, senatore del Pd. «È una sospensiva, un primo passaggio, ma si tratta di un pronunciamento positivo perché va nella direzione auspicata da tanti cittadini che in questi mesi si sono mobilitati e da ben 24 sindaci della valle, che hanno presentato ricorso. Ora la giunta regionale dovrebbe ascoltare il territorio bergamasco riformulando una proposta condivisa, capace di salvaguardare i servizi pubblici prioritari per le comunità locali e di superare logiche di riorganizzazione ispirate solo a criteri economicistici. Speriamo che questa linea venga convintamente sostenuta anche dai consiglieri regionali e dai parlamentari della Lega e di Forza Italia».