Sono giorni estremamente difficili nelle zone del bellunese colpite dal maltempo. La situazione rimane molto critica: comuni isolati, migliaia di famiglie senza corrente elettrica, paesi senz’acqua potabile, strade interrotte dalla frane, boschi devastati. Uno scenario in cui, da alcuni giorni, stanno dando il loro contributo i volontari della Croce Blu di Gromo.
«Due squadre formate da due persone ciascuna hanno raggiunto la zona di Belluno trasportando i nostri gruppi elettrogeni ad alta capacità – spiega il presidente della Croce Blu Battista Santus -. Sono stati poi dirottati a Rocca Pietore, comune di 1200 abitanti a circa 1400 metri di altitudine, dove mancava l’energia elettrica».
La corrente è tornata proprio grazie ai gruppi elettrogeni della Croce Blu: allacciati alla rete Enel hanno consentito di servire il paese più un altro vicino. In tutto, circa duemila persone. «I generatori funzionano a pieno ritmo, 24 ore su 24 – prosegue Battista Santus -. Questo, per dare l’idea, comporta il consumo di circa 200 litri di gasolio al giorno per ogni generatore».
La Croce Blu è pronta a far partire anche altri volontari e mezzi. «Siamo stati riattivati dalla sala operativa nazionale dell’Anpas, su richiesta del dipartimento di Protezione civile, per la bonifica post alluvione – aggiunge Battista Santus -. Abbiamo quindi allestito il nostro autocarro con un modulo ad alta pressione capace di pulire gli ambienti in cui è penetrato il fango. Un’altra squadra operativa potrebbe quindi partire con questa ulteriore attrezzatura».
Per la Croce Blu, quindi, un impegno su due fronti: prima per l’emergenza maltempo nei nostri paesi e ora per la difficile situazione in Veneto. «Tengo a precisare – conclude Battista Santus – che non abbiamo “scoperto” il nostro territorio. Abbiamo risorse ancora sufficienti per affrontare un’emergenza a livello locale. Speriamo naturalmente che non accada».
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