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Leffe, il Bepi canta i Coertì

Il titolo è simpatico: “Il Bepi e la Pilùsa”. Perché, diciamoci la verità, su cosa sia la “Pilùsa” si possono avanzare le ipotesi più fantasiose. Evidentemente, gli organizzatori dell’evento di domenica 2 dicembre a Leffe puntano anche a suscitare curiosità.

In realtà, la Pilùsa era un coperta molto povera, di colore indefinito, realizzata tramite il riutilizzo degli scarti e ritagli tessili. Veniva commercializzata dai copertini di Leffe sulle piazze italiane. I “Coértì da Léf” malgrado avessero un prodotto qualitativamente non eccelso da vendere, riuscivano a convincere gli acquirenti attirandoli con la tecnica dell’incanto: una specie di spettacolo, allestito nelle piazze, dove il pubblico veniva coinvolto con musiche e battute ad effetto utili a decantare della mercanzia.

Cosa c’entra tutto questo con il Bepi? Ebbene, l’ultimo disco del cantante di Rovetta T11 (tön dés) contiene una canzone dedicata ai copertini (E Coertì da Léf). Naturale, quindi, che nascesse un’intesa. «Con questo brano ho voluto cantare la lungimiranza industriale, la capacità, mi si perdoni l’espressione un po’ brutale, di fare soldi – spiega il Bepi -. Anche quella è arte: saper leggere il mercato, capire come va il mondo e trasformarsi di conseguenza. E in questo i leffesi e in generale il distretto della Val Gandino è stato maestro».

Domenica, dunque, andrà in scena questa singolare abbinata tra il rock e i copertini. Dalle 14 alle 16 il Museo del Tessile di Leffe rimarrà aperto per visite guidate. Nel cortile sarà allestita anche un’esposizione con la dimostrazione di come avveniva la produzione della Pilùsa. Seguirà alle 16,30 il concerto del Bepi, durante il quale avrà naturalmente un posto speciale la canzone sui Coertì.

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