Il referendum consultivo tenutosi il 22 ottobre 2017 ha conferito al presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni la possibilità di avviare l’iter per una richiesta di maggiore autonomia per la Regione. A distanza di più di un anno dalla consultazione, e con il cambio del governo del Pirellone, a che punto è l’iter?
«Diciamo che questa trattativa è iniziata con Maroni – spiega il capogruppo della Lega Nord in Consiglio Regionale Roberto Anelli – per poi essere riaperta nuovamente dal presidente Fontana al quale questo Consiglio Regionale ha chiesto di riaprire la trattativa e di non accontentarsi di solo 5 materie, ma di cercare di ottenerle tutte e 23. Da lì sono iniziati i lavori che hanno portato a una prima bozza delle materie e funzioni, bozza presentata nel giugno 2018. Da quel momento in poi ci sono state interlocuzioni tra Fontana e il Governo e una nuova bozza è stata presentata a dicembre al Consiglio dei Ministri. Essendo stato dicembre un momento particolare, si è deciso di portare la nuova bozza al febbraio 2019. Entro febbraio ci auguriamo quindi che la trattativa possa essere presa in mano dal Consiglio dei Ministri per poi andare verso l’approvazione.
Una parte difficile sarà stabilire quali possano essere le risorse da trasferire a Regione Lombardia per le proprie competenze. Il presidente Fontana ha dichiarato più volte di volere arrivare a questo risultato prima delle elezioni europee. Inoltre ci fa piacere che molti gruppi politici che fanno parte dell’attuale consiglio regionale, che non erano stati molto attivi nella campagna referendaria, ora siano invece tutti compatti a volere chiedere con forza al presidente Fontana di attuare quella che è la riforma dell’articolo 116 della Costituzione con cui dare maggiore autonomia alla Lombardia. Per questo abbiamo la certezza che le trattative si possano chiudere prima delle elezioni europee».
