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Avis Clusone, il bilancio del 2018

In occasione dell’assemblea annuale che si è tenuta lo scorso 15 febbraio, l’Avis di Clusone nei giorni scorsi ha tracciato un bilancio dell’attività.

Il numero di iscritti cresce di tre persone, ora sono 575. In flessione le donazioni di sangue intero, diminuite di 148 unità, erano 793 nel 2017 (645 nel 2018). Si fanno sentire i periodi di sospensione alle donazioni. Un esempio può essere l’intervallo per i volontari che abbiano soggiornato in zone infestate da zanzare che trasmettono i virus West Nile o Chikungunya. Il dato delle donazioni di plasma è invece positivo: +33 (nel 2018 sono salite a 232).

Giangiacomo Borelli

«In prima battuta – afferma Giangiacomo Borelli, presidente dell’Avis di Clusone -, a nome di coloro che vivono situazioni di malattia, un sincero grazie a tutti i donatori. Il loro è un tangibile gesto di solidarietà e altruismo, un’attività non remunerata e anonima che contraddistingue AVIS. I donatori sono il vero motore dell’associazione e ne rappresentano il valore. Per Avis Clusone, il 2018 si è concluso con la nota positiva di aver mantenuto quasi invariato il numero di associati (con un turnover di circa 70 donatori). Il dato va letto anche considerando le sempre più severe restrizioni sanitarie che vengono giustamente adottate per riconoscere l’idoneità alla donazione».

Le donazioni in aferesi crescono

«Per contro – continua Borelli -, quasi esclusivamente dovute a ragioni sanitarie, abbiamo avuto un pronunciato calo nel numero delle donazioni di sangue intero, che è stato in parte compensato dalle donazioni in aferesi». Le donazioni in aferesi sono importanti, come sottolineate dalla campagna nazionale Giallo Plasma continua.

«È certamente importante monitorare i numeri – termina Borelli -, ma è altrettanto vero che non rappresentano l’unico obiettivo che il Consiglio ora in carica si è dato. Avis Clusone si ripropone di essere presente sul territorio. Nel 2018 abbiamo collaborato con numerose associazioni sportive ed educative. L’obiettivo è diffondere nella comunità locale i valori della solidarietà, della partecipazione sociale e civile e della tutela del diritto alla salute. Lo spirito è quello di “seminare” per potere coinvolgere come sempre più persone».

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