Si è concluso con un’assoluzione e tre condanne il processo di primo grado per un presunto riciclaggio di 775 milioni di vecchie lire, secondo l’accusa utilizzati per acquistare l’azienda agricola “La Pineta” di Clusone.
Il Giudice dell’udienza preliminare ha assolto con rito abbreviato, perché il fatto non sussiste, Stefano Poli, 73 anni, personaggio attorno al quale ruota tutta la vicenda. Era accusato di fraudolento trasferimento di valori.
Era stato arrestato in Kenya ed è in carcere a Bergamo, dove sta scontando tre condanne definitive per bancarotta. Il pubblico ministero lo accusava di aver utilizzato 775 milioni di lire, provenienti da una bancarotta del 2001 a Treviso, per acquistare l’azienda agricola di Clusone, intestata all’allora convivente Maria Colombo. La difesa aveva invece sostenuto che non c’era prova che l’imputato avesse trasferito il denaro né che l’avesse fatto per sottrarlo ad eventuali sequestri.
È stata invece condannata a quattro anni e a 6 mila euro di multa Maria Colombo, che doveva rispondere di riciclaggio. Sempre per riciclaggio è stata condannata sua figlia, a due anni e otto mesi, oltre a 4 mila euro di multa. La terza condanna, a un anno un mese e dieci giorni, ha riguardato un amico di Poli, che era accusato di procurata inosservanza della pena e favoreggiamento. Secondo l’accusa, avrebbe spedito dei bonifici a Poli durante la sua latitanza in Kenya.
Il giudice ha inoltre disposto la confisca dei beni sequestrati due anni fa, un mese dopo l’arresto di Poli, per circa 360 mila euro, una cifra che corrisponde ai 775 milioni di vecchie lire impiegati per l’acquisto dei terreni e dell’azienda agricola.