Un amore così profondo per la propria terra natale, da utilizzarla come ambientazione dei suoi romanzi gialli. Sabato 8 giugno alle 17,30 nella Biblioteca Comunale di Pisogne, la presentazione del secondo libro di Fabrizio Felappi “L’assassino di Pietra”, pubblicato nel febbraio 2019.
«Con questo appuntamento giungo ad oggi, alla tredicesima presentazione dei miei libri e ne sono felice. Sabato 15 giugno sarò invece a Pian Camuno. La mia è una passione, leggo in media 30/35 libri l’anno e l’80% di loro, sono rigorosamente gialli», racconta l’autore de “L’assassino di pietra”, Fabrizio Felappi.
Classe 1971, nato a Pian Camuno, in provincia di Brescia, oggi vive a Lucca, in Toscana, ma nonostante i chilometri di distanza la sua immaginazione lo porta sempre qui, nella sua adorata Valle Camonica. «La passione per i gialli e la nostalgia della Valle mi hanno portato a scrivere questi due romanzi con personaggi divertenti e buffi. Il primo, “Delitto all’hotel Margherita” è ambientato nel mio paese natale, Pian Camuno, mentre il secondo, “L’assassino di pietra”, è ambientato nel Parco delle incisioni rupestri di Capo di Ponte», sottolinea Felappi.
Un titolo per niente casuale, quello scelto dall’autore per la sua seconda opera letteraria. «La roccia e le incisioni sono simboli della Valle Camonica. Essendo quest’anno il 40esimo anniversario del Sito Patrimonio dell’Unesco, ho deciso di dedicare un libro a questo evento – continua l’autore -. Alla base di quest’avventura c’è il misterioso assassinio di una studiosa, il cui corpo sarà rinvenuto accanto alla roccia numero 35 del parco di Naquane».
Definito dall’autore stesso “un giallo nel giallo”, il romanzo è completamente inventato ed ha gli stessi protagonisti del primo: il commissario Angelo Saronno e l’ispettore Ivan Nasetti. «È un giallo nel giallo perché con vari flashback si torna all’età del ferro e si racconta la storia di un incisore camuno che dovrà affrontare un giallo nella sua tribù, dunque due gialli in un libro solo – descrive l’autore -. I personaggi sono atipici, il commissario è a capo del Distretto di polizia numero 17, è un pasticcione ed imbranato e per questo da Brescia è stato trasferito in Valle. L’ispettore invece è un latin lover della Valle Camonica».
Un rapporto, quello tra i due personaggi, che ricorda molto Sherlock Holmes e Watson, solo più modernizzato. «Per il primo libro ho lavorato circa nove mesi, dovevo costruire da zero i personaggi, mentre per il secondo, avendo già delle basi, ho impiegato la metà del tempo», afferma Felappi.
130 sono circa le pagine di ciascun libro scritto da Fabrizio, libri che come afferma lui, “sono leggibili in un sorso”.
Dall’aprile 2018 si è dato il via al tour di presentazione del suo primo romanzo, che continua tutt’ora con l’aggiunta del secondo. «Due presentazioni sono state fatte in Toscana, molte in Valle Camonica e in programma c’è una presentazione anche in Liguria – racconta l’autore -. Il mio obiettivo principale è di strappare un sorriso a chi legge le mie storie e perché no, incuriosire gli estranei invogliandoli a visitare la Valle Camonica. Ad oggi ci sono critiche positive da parte del pubblico, pure i ragazzini sono stati conquistati dal mio primo romanzo, spero di continuare su questa linea d’onda».
Non solo successo con i libri, ma anche in due concorsi letterari dedicati a racconti brevi. «Due miei racconti sono stati vincitori di due concorsi: “Racconti Lombardi 2019 ” della casa editrice Historica e “Storie d’estate 2019”, un concorso letterario della libreria “Cultora” di Milano», sottolinea Felappi.
L’autore è già proiettato nella scrittura del terzo libro, un ennesimo giallo, ambientato stavolta a Monte Isola, il titolo infatti sarà “Mistero a Monte Isola”. «I miei personaggi possono vivere differenti storie, la Valle è lunga cento chilometri quindi ci sono tanti spunti e luoghi che possono ispirare le loro avventure – conclude l’autore accennando una risata -. La mia idea è di fermarmi a quattro libri. L’ultimo lo vorrei però ambientare in montagna, ma si vedrà».