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Il vescovo di Brescia a Gromo per ricordare monsignor Morstabilini

Anni complessi, quelli tra il 1964 e il 1983, a Brescia. Anni contrassegnati da grandi trasformazioni, ma anche da uno degli attentati più gravi degli anni di piombo: la strage di piazza della Loggia del 28 maggio 1974. In quel periodo a reggere la diocesi c’era un vescovo bergamasco: monsignor Luigi Morstabilini, nativo della Ripa di Gromo, ricordato oggi nella sua comunità d’origine in occasione del trentesimo anniversario della morte.

Per la ricorrenza è giunto a Gromo l’attuale vescovo di Brescia, monsignor Pierantonio Tremolada. Dapprima ha visitato la casa natale di monsignor Morstabilini alla Ripa Alta, poi ha presieduto la messa celebrata nella chiesa parrocchiale di Gromo. Sull’altare, oltre al parroco di Gromo don Ivan Alberti, c’erano anche altri sacerdoti. Tra questi monsignor Luciano Baronio, che fu segretario del vescovo Morstabilini, e don Adriano Santus, cappellano del carcere di Brescia, anche lui originario di Gromo.

Nell’omelia il vescovo di Brescia ha definito monsignor Morstabilini, «un giusto e un padre per la chiesa di Brescia». Ha ricordato l’attentato di piazza della Loggia e i funerali delle vittime, celebrati in un clima di grande contestazione. Ha sottolineato come con le sue parole monsignor Morstabilini contribuì a fare in modo che la città non sprofondasse in un clima ancora più buio.

Monsignor Pierantonio Tremolada durante l’omelia

Nato nel 1907, monsignor Luigi Morstabilini venne ordinato sacerdote nel 1931. 

Monsignor Luigi Morstabilini

Fu prima parroco a Boccaleone e quindi insegnante e superiore al Seminario Vescovile di Bergamo. Papa Giovanni XXIII, nel 1962, lo volle vescovo nella diocesi di Veroli-Frosinone, mentre nel 1964 Paolo VI lo nominò vescovo di Brescia. Dopo il ritiro per limiti di età nel 1983, visse a Scanzorosciate dove morì a 81anni il 26 luglio 1989. Il suo nome è tra quelli delle personalità illustri ricordate nel Famedio del Cimitero Vantiniano di Brescia. La comunità di Gromo gli ha dedicato un busto bronzeo  collocato nel giardino di fronte alla chiesa parrocchiale di San Giacomo.

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