Dario Capitanio aveva un sogno: organizzare una fiera delle capre in Valle Rossa. Ma la sua vita si è spezzata il 27 novembre dell’anno scorso, in un tragico incidente sull’autostrada. Il sogno, però, è rimasto. A dargli corpo e forma ci hanno pensato gli amici di Dario.
Così, oggi (domenica 13 ottobre), lungo la provinciale che da Cene porta a Bianzano, è andata in scena la prima Fiera delle capre della Valle Rossa. L’idea ha riscosso successo, ben oltre le aspettative. Molti gli allevatori presenti, tante le capre, numeroso il pubblico.
Dario Capitanio aveva 29 anni quando se ne è andato. Lavorava nell’azienda agricola di famiglia e allevava capre. Una passione che condivideva con la sorella Tania. Insieme prendevano parte spesso a fiere o rassegne. «Molti allevatori che incontravamo alle mostre sono venuti in Valle Rossa per ricordare Dario – sottolinea Tania -. Siamo stati sorpresi dal successo che ha avuto la manifestazione, non ci aspettavamo numeri simili».
Alla fiera hanno partecipato circa cinquanta allevatori, anche da fuori provincia: dalla Valtellina alla Valsassina, fino al lago di Como. Oltre 370 i capi presenti, tra capre e becchi. La mostra era dedicata alla capra rustica autoctona. Le diverse categorie sono state divise in due sezioni: la prima riservata alla razza orobica, la seconda a tutti gli altri esemplari. «La qualità degli animali si è dimostrata eccellente. La presenza di allevatori anche da lontano, che già primeggiano in altre manifestazioni, ha senza dubbio contribuito ad elevare il livello della fiera», commenta il Stefano Giovenzana, che ha avuto il compito di giudicare i capi.
Alla fine sono stati proclamati re e regine della fiera. Per la razza orobica i premi sono andati a una capra di Carla Binda di Oliveto Lario (Lecco) e a un becco di Michele Chioda di Valgoglio. Per le altre razze premiata come regina sempre una capra di Carla Binda e un becco di Giacomo Rota di Roncola in Val Imagna.
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