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«Con pochi spiccioli Conte scarica sui sindaci una responsabilità enorme»

Si alzano parecchie voci critiche rispetto alle ultime misure varate dal Governo per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Anche l’assemblea degli amministratori locali di Fratelli d’Italia esprime forte perplessità in merito ai provvedimenti annunciati ieri dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, così come i parlamentari bergamaschi di Forza Italia.

«Il Governo anticipa semplicemente delle risorse che alcuni comuni (i più virtuosi) danno ad altri comuni (i meno virtuosi) con il perverso meccanismo del Fondo di Solidarietà Comunale – scrivono gli amministratori di Fratelli d’Italia -. La liquidazione del 66% del Fondo di solidarietà comunale dunque è una mera anticipazione di soldi già in bilancio e che peraltro provengono da altri comuni. La stessa cosa era già stata fatta a marzo 2019, quando nemmeno si sapeva cosa fosse il coronavirus».

Gli amministratori di Fdi sottolineano che «alla Lombardia, che vive il cuore dell’emergenza, toccherà ben poco di questi contributi. Di fatto diversi comuni bergamaschi non riceveranno fondi, ma in forza delle dichiarazioni di Conte verranno subissati di richieste, con i Sindaci lasciati soli a fronteggiare i cittadini esasperati, peraltro con buona parte del personale in lavoro agile da casa».

Inoltre, secondo Fratelli d’Italia «il nuovo decreto prevede una mole aggiuntiva di lavoro per i comuni ed inevitabilmente i sindaci dovranno richiamare in servizio alcuni dipendenti, venendo meno a quello che dovrebbe essere il principio di questo momento: evitare ogni tipo di assembramento inutile. Ci auguriamo che il Governo preveda davvero un provvedimento a burocrazia zero, altrimenti sarebbe l’ennesima presa in giro per i sindaci e gli amministratori locali».

«I 400 milioni di cui parla Conte per il bisogno alimentare, poi, sono appena sufficienti a coprire le spese già sostenute dai comuni per l’emergenza anche in termini di servizi sociali (spesso grazie ai generosi contributi dei privati) e comporteranno un lavoro molto gravoso per distribuire solo poche decine di euro a qualche famiglia.

Non solo: così facendo si umilia tanta gente che, per dignità, mai andrebbe in comune a farsi dare un buono per la spesa. Come ha detto Giorgia Meloni, sarebbe bastato un click da parte dell’Inps per disporre un accredito in favore degli aventi diritto», aggiungono sindaci, assessori e consiglieri del partito.

«Il punto politico – concludono i coordinatori provinciali di FdI Daniele Zucchinali e Giuliano Verdi – è che Conte, con pochi spiccioli, scarica sui sindaci un responsabilitá enorme. Quella di fronteggiare i cittadini impauriti, indotti a credere che i sindaci siano stati coperti d’oro per loro. Aver mescolato, dal punto vista comunicativo, una misura ordinaria come l’anticipo del Fondo con i 400 milioni per il bisogno alimentare è l’espressione di una spregiudicatezza che i sindaci rischiano di pagare caramente».

Emergenza Covid-19, Gallone e Fontana: “Sindaci lasciati soli ancora una volta, vanno eliminati vincoli di bilancio per sostenere le famiglie”

Anche per i parlamentari bergamaschi di Forza Italia Alessandra Gallone e Gregorio Fontana le misure del Governo sono insufficienti, «oltretutto – dicono – senza aver avviato un serio confronto con le opposizioni».

«Ai sindaci e sui comuni verrà scaricata ogni responsabilità in cambio di un anticipo di risorse già dovuto – proseguono Gallone e Fontana -. Ma i sindaci, qua nella bergamasca come nel resto d’Italia, sono in prima linea, per strada, casa per casa ad aiutare i loro cittadini in difficoltà da tempo e per continuare a svolgere la loro straordinaria azione hanno bisogno di risorse aggiuntive e consistenti».

«Per questo – concludono i due parlamentari – chiediamo e chiederemo con forza a livello parlamentare e politico al Governo di trasferire risorse adeguate ai Comuni, eliminando vincoli di bilancio e ogni laccio burocratico. Questo per permettere ai sindaci di utilizzare gli avanzi di amministrazione per le spese correnti, inoltre chiederemo di prevedere aiuti diretti alle numerose famiglie in difficoltà nonché l’esenzione delle imposte locali per commercio e industria».

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