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Coronavirus, il punto della situazione in Lombardia

Ieri, sabato 29 febbraio, si è tenuta la consueta conferenza stampa della Regione Lombardia per fare il punto della situazione sul Coronavirus. Si è parlato del numero di casi, dei provvedimenti come la chiusura delle scuola, ma anche delle misure per sostenere cittadini e imprese in questo difficile momento

«Il virus è ancora presente, in fase espansiva, ma siamo molto speranzosi che presto possano iniziare a vedere gli effetti positivi delle misure assunte una settimana fa», ha detto il presidente della Regione Attilio Fontana intervenendo in video collegamento.

 «Da stamattina – ha aggiunto Fontana – siamo in collegamento con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, i suoi ministri e gli altri presidenti di Regione per arrivare a un Dpcm (Decreto presidente Consiglio dei Ministri) che dovrebbe dettare regole cui ci dobbiamo attenere. È un lavoro impegnativo, noi ci siamo molto basati sulle valutazioni degli esperti che abbiamo incontrato ieri e su quello che hanno detto gli altri professionisti che sta consultando il Governo. Dobbiamo cercare di fare in modo che si possano conciliare la libertà dei nostri cittadini, la tenuta del nostro sistema economico e la tutela della salute pubblica».

Due le buone notizie comunicate dall’assessore Gallera, anzitutto 60 persone sono già guarite e gli accessi giornalieri agli ospedali continuano a diminuire: si è passati dai 44 del 26 febbraio, ai 39 del 27 febbraio, ai 28 di ieri. Il numero dei contagiati è salito a 615 a fronte di 5.723 tamponi eseguiti e il numero dei decessi è pari a 23. «Tutte persone – ha detto Gallera – particolarmente anziane, tutte con patologie presenti e quadro clinico compromesso».

Di seguito i casi e le percentuali per provincia: Bergamo 110 – 18%, Brescia 14 – 2%, Como 1 – 0%, Cremona  136 – 22%, Lodi 237 – 39%, Monza Brianza 6 – 1%, Milano 30 – 5%, Mantova 1 – 0%, Pavia 55 – 9%, Sondrio 3 – 0%, Varese 4 – 1%. In fase di verifica 18.

La Lombardia, inoltre, su indicazione dell’Organizzazione mondiale della sanità  sta valutando di dedicare un ospedale esclusivamente ai malati di Coronavirus. «Intanto in ogni ospedale abbiamo disposto che venga effettuato il tampone ad ogni soggetto che si presenti con i sintomi di una patologia respiratoria. È infatti importante preservare il personale sanitario che oggi rappresenta il 10% dei contagiati», ha aggiunto Gallera.  

L’assessore al Welfare ha anche spiegato che è partito il reclutamento all’interno degli altri presidi di figure mediche specifiche (infettivologi, medicina urgenza, internisti). Ad esempio dall’ospedale di Varese specialisti si sposteranno a Lodi e anche le strutture sanitarie private accreditate stanno contribuendo con l’invio di personale. Da martedì sarà operativo a Milano anche l’ospedale militare di Baggio, dove saranno trasferiti i pazienti che possono essere dimessi, ma che sono ancora positivi, così «da liberare posti nelle altre strutture». Nei presìdi di Lodi e Cremona le ambulanze non trasportano più le persone, ma le ‘dirottano’ su altri ospedali così da non sovraccaricare il sistema sanitario lombardo.

Alla conferenza stampa per fare il punto sulla situazione coronavirus sono intervenuti anche il vicepresidente della Regione Lombardia, Fabrizio Sala, e l’assessore al Bilancio, Davide Caparini. «In questo momento – ha dichiarato Sala – siamo nella fase del confronto tra il Consiglio dei ministri e il comitato scientifico anche perché come ha fatto la Lombardia ieri, anche il Governo, oggi, prima di prendere un atto, si sta confrontando con Comitato tecnico scientifico. Naturalmente alcune anticipazioni sono uscite ed è giusto che escano perché dobbiamo dire anche alle scuole che le lezioni verranno sospese quindi gli istituti scolastici di ogni ordine e grado avranno le lezioni sospese quindi non chiuse».

«Attività sospese – ha aggiunto il vicepresidente Sala – significa che, per esempio, è possibile far entrare nei plessi scolastici i dirigenti scolastici, i docenti, il personale per la sanificazione degli ambienti. Sarà possibile per i docenti, caso che riguarda di più le università, poter accedere e attivare l’e-learning, cioè le lezioni o l’insegnamento a distanza, così tutti gli istituti che potranno renderlo necessario».

 «Il personale amministrativo riprende la sua attività – ha sottolineato Fabrizio Sala – per mandare avanti le pratiche scolastiche. Questa è una manovra per sette giorni, quindi le lezioni saranno sospese in ogni ordine e grado e questo è un provvedimento che verosimilmente riguarderà le tre Regioni. I concorsi, tranne quelli sanitari, sono sospesi».

 «Sicuramente – ha detto ancora il vicepresidente Sala – ci saranno le sospensioni delle manifestazioni pubbliche; stiamo continuando a lavorare ininterrottamente, confrontandoci con il comitato tecnico scientifico, per evitare assembramenti, tema sul quale abbiamo lavorato sin dal primo giorno. Dobbiamo tutelare la salute dei cittadini e dar forza alla nostra economia. Sarà una vita diversa rispetto a quella che abbiamo avuto finora ma la vita deve essere senza panico: dobbiamo andare avanti tutelando la salute».

«Mi corre l’obbligo, anche a nome del presidente e di tutta la Giunta, sicuro di interpretare il sentimento di tutti i lombardi – ha concluso il vicepresidente Sala – di ringraziare tutto il personale sanitario, civile e i volontari e tutti quelli, cittadini delle zone rosse compreso, che si stanno impegnando per affrontare questa emergenza di un virus che si combatte ma che non conosciamo».

 «È in corso una costante interlocuzione con il Governo – ha aggiunto l’assessore Caparini – per preparare un pacchetto di misure economiche al fine di coprire tutti gli ambiti e tutti i comparti, su due livelli, uno per la zona rossa per ripristinare la normalità e uno per il resto della Lombardia. Il quadro al quale ha inizialmente lavorato il Governo è di sospensione degli adempimenti fiscali sia per le imprese che per i cittadini, dalle bollette ai mutui, alle assicurazioni, ai contributi previdenziali. Noi abbiamo però focalizzato l’attenzione anche sugli ammortizzatori sociali che non possono assolutamente farsi attendere perché gli abitanti della zona rossa hanno bisogno di sostegno immediato».

 «La Cassa integrazione – ha aggiunto Caparini – non è sufficiente per tre mesi, ma a malapena per 45 giorni. Siamo perciò impegnati con il sottosegretario all’Economia Antonio Misiani a trovare le dotazioni che servono dagli ammortizzatori in deroga per le imprese sotto i 5 dipendenti a un contributo ad hoc per gli autonomi, oltre al rafforzamento del Fondo di integrazione salariale per tutte le altre categorie di dipendenti. Nei prossimi giorni – ha concluso – lavoreremo dunque per mettere in campo delle misure davvero straordinarie per un periodo straordinario».

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