Oggi, 28 aprile 2020, ricorrono 75 anni dall’eccidio dei Fondi di Schilpario, quando perirono 12 persone che dopo la fine della guerra si mossero verso la zona sopra il paese con l’intento di disarmare i militi della Tagliamento.
Vennero invece accolti dal piombo delle mitragliatrici. Caddero così 12 persone, tra civili e partigiani, sorpresi nella notte dal fuoco nemico.
In vista dell’importante anniversario l’amministrazione comunale nei mesi scorsi aveva programmato diverse iniziative. Non potendo organizzare cerimonie, per ricordare i 12 caduti è stato comunque dedicato un momento davanti alla lapide sulla facciata di una casa tra via della Clusa e piazza dell’Orso.
«Abbiamo ritenuto importante ricordare questo anniversario della strage avvenuta ai Fondi sulla strada che porta al Passo del Vivione – afferma il primo cittadino Marco Pizio -. Tre giorni dopo la liberazione 12 nostri cittadini sono caduti in un’imboscata e hanno perso la vita a guerra ormai conclusa. Da allora la comunità di Schilpario ricorda questo evento ed è forse l’unico modo per tramandare ai giovani gli eventi bellici. Quest’anno avevamo in mente diverse iniziative (anche pubblicazioni). Non siamo riusciti a ottemperare il nostro desiderio, lo ripeteremo durante l’estate. Abbiamo tuttavia voluto apporre un omaggio floreale presso la lapide che abbiamo posto in paese con il nome delle 12 vittime. Una cerimonia molto contenuta con poche persone, il presidente della commissione biblioteca che ha voluto organizzare tutto questo, l’assessore alla Cultura, il parroco e il sottoscritto».
«Sono contento – afferma Attilio Maj, che quella notte perse il padre e altri componenti della sua famiglia – che nonostante l’attuale situazione siamo riusciti ad avere un momento per ricordare cosa è successo. In questa piazzetta salirono sui camion cinque persone. Spero si possa continuare a ricordare quanto accaduto».
