Anche dopo l’emergenza Covid, l’estate degli uffici postali si prospetta difficile. Finiti i turni tra gli uffici e le code per mantenere il distanziamento sociale, ora si annunciano le “razionalizzazioni estive” che ridurranno sensibilmente orari e sportelli disponibili per le operazioni postali di cittadini e imprese.
«La carenza di personale a Bergamo è cronica, e noi la denunciamo in ogni occasione – sottolinea Rossana Pepe, segretaria generale Cisl Slp di Bergamo -. In questo specifico momento storico, la situazione è anche aggravata dalle scadenze di “quota 100”, altri pensionamenti e dai congedi parentali straordinari che sono stati richiesti negli uffici della provincia. Quella della razionalizzazione degli sportelli è una scelta obbligata da parte della direzione provinciale. Non si può fare altrimenti, ed è un problema che vive Bergamo come quasi tutti gli altri territori».
Dietro il termine razionalizzazione, quindi, si cela la riorganizzazione di alcuni sportelli che vengono aperti a giorni alterni o comunque per meno giorni alla settimana.
Quest’anno, la razionalizzazione degli sportelli coinvolge un’ottantina di sportelli: 48 sono quelli già razionalizzati in “filiale 2” (gli uffici della provincia) ai quali si aggiungono i 9 “freschi” di questa estate. In “filiale 1” (la città capoluogo) saranno 22 gli sportelli razionalizzati, compresi i 4 già coinvolti in precedenza. In più, solo Bergamo Centro, Treviglio e Alzano Lombardo, tra tutti gli uffici della provincia, attueranno il doppio turno dal 3 al 29 agosto. Per tutti gli altri, l’orario sarà limitato alla sola mattina.
«Ormai soffriamo di una carenza di dipendenti sempre più grave e che sta mettendo in ginocchio la tenuta del servizio postale – conclude Pepe -, con problemi non indifferenti sia verso i clienti, sia per gli impiegati postali, che diventano spesso bersagli delle arrabbiature degli utenti, mentre sono essi stessi vittime dei tagli».