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Covid in Lombardia, Scandella: «Limitare gli spostamenti tra province»

Preoccupa l’evoluzione della pandemia. In Italia e nella nostra regione. In Lombardia i nuovi casi positivi oggi (venerdì 30 ottobre) si sono avvicinati a quota 9 mila, le persone in terapia intensiva sono diventate 370, abbiamo avuto altri 48 morti. Insomma, c’è poco da star tranquilli.

Certo, la situazione non è la stessa dappertutto. Sono soprattutto le province occidentali e la città metropolitana di Milano a creare apprensione. Ma il timore è che l’onda possa investire presto anche le province messe meglio. Per questo, si stanno alzando le voci che chiedono di mettere un limite agli spostamenti.

Jacopo Scandella, consigliere regionale bergamasco del Partito democratico, questa mattina ha scritto su Facebook: «Bisogna limitare gli spostamenti tra le province per preservare quelle zone – e quegli ospedali – dove la situazione è ancora sotto controllo». Richiesta accompagnata da un grafico che mostra l’evoluzione dell’epidemia in regione tra il 1° settembre e il 25 ottobre e la concentrazione di nuovi casi soprattutto nella zona occidentale.

«La situazione – spiega Scandella nel suo intervento ospitato dal tg di Antenna2 – comincia ad essere fuori controllo in tre province: Varese, Milano e Monza Brianza. Gli ospedali sono già sotto pressione. Ci aspettiamo purtroppo che nei prossimi giorni il numero dei contagi e dei ricoveri cresca ulteriormente, in attesa che si vedano gli effetti delle misure restrittive adottate a livello nazionale».

A livello lombardo, secondo il consigliere Pd, bisogna però lavorare su due aspetti. Uno territoriale e uno generazionale. «Ci sono province, come quella di Bergamo, coinvolte in maniera marginale da questa seconda ondata e che ancora riescono a offrire un supporto a livello ospedaliero ai territori più colpiti. Per preservare queste zone e questa capacità servono limitazioni ulteriori alla mobilità. L’altro aspetto riguarda le persone fragili. Più sale l’età, più il rischio di patologie legate al Covid è alto. Nei prossimi giorni servirà perciò una cautela maggiore per la fascia di persone più anziane ad evitare il più possibile i contatti non indispensabili».

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