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«Si può essere ammalati anche d’altro, non soltanto di Covid»

«Si può essere ammalati anche d’altro, non soltanto di Coronavirus», sintetizzano così il loro pensiero Augusta Passera e Umberto Dolci, rispettivamente segretaria provinciale dello Spi Cgil (il sindacato pensionati) e presidente di Federconsumatori Bergamo. Nonostante siano trascorsi oltre sei mesi dal picco dell’emergenza di Coronavirus nella provincia di Bergamo, aggiungono, «il servizio sanitario sul nostro territorio continua a essere deficitario in vari settori, dalla ripresa dell’esecuzione di esami alle cure interrotte o annullate presso le diverse strutture sanitarie».

«Il vecchio problema delle liste di attesa è in peggioramento progressivo e gli inviti alla prevenzione suonano come beffe. Basti prendere ad esempio la campagna di sensibilizzazione contro i tumori al seno e cercare di avere un appuntamento per fare le suggerite mammografie per capire di cosa stiamo parlando – proseguono Passera e Dolci -. Se poi, fiduciosi nella decantata ‘trasparenza’ dei dati, volessimo sapere i tempi reali delle  liste di attesa (fatte salve alcune lodevoli e limitate eccezioni) ci troveremmo di fronte al buio totale.  In questa situazione, con quale faccia tosta ci vengono a dire che si sta rafforzando l’assistenza territoriale?».

Problemi vengono segnalati anche nell’accesso ai servizi erogati dai medici di base. «Causa problemi di distanziamento nelle sale d’aspetto degli ambulatori medici si può accedere soltanto su appuntamento in numero limitatissimo di pazienti per volta – sottolineano ancora i due esponenti di Spi e Federconsumatori -. Anche qui si stanno formando le liste di attesa. Per essere visitati dal proprio medico di riferimento occorre chiedere l’appuntamento anche con 10 o 15 giorni di anticipo. Come se una persona potesse indovinare quando si sentirà male e quando avrà bisogno d’essere visitata. Inoltre, al di là del fatto che in alcune località siano stati individuati luoghi da dedicare alle vaccinazioni, non siamo ancora in grado di sapere se, quando e dove si potrà avere l’erogazione del vaccino contro l’influenza stagionale. Forse è il tempo di scendere in piazza e far sentire la nostra voce a chi è stato eletto per occuparsi del bene pubblico».

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