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Spesa fuori dal proprio comune, la risposta della Prefettura ai sindaci della Val Gandino

Alcuni sindaci stanno tenedo aggiornati i propri cittadini sulla situazione Covid nel loro territorio. Tra questi il primo cittadino di Gandino, Elio Castelli, che oggi (sabato 21 novembre) ha diffuso un nuovo messaggio, comunicando anche la risposta della Prefettura in merito a chiarimenti richiesti sulla possibilità di far la spesa fuori dal proprio comune di residenza.

«La situazione nel nostro Comune e più in generale in Bergamasca – scrive Castelli – rimane fortunatamente sotto controllo, ma come più volte ribadito non è mai il caso di abbassare la guardia. Il Covid 19 ha una trasmissibilità assolutamente elevata ed un semplice allentamento delle regole e dei comportamenti virtuosi di tutti potrebbero vanificare in pochi giorni i sacrifici dei cittadini, degli studenti e, soprattutto, di quei commercianti ed esercenti che hanno visto limitate o addirittura chiuse le proprie attività».

«Non ci stancheremo mai di ribadire la necessità di rispettare le prescrizioni ormai consuete – prosegue il sindaco di Gandino -: utilizzo della mascherina e del gel disinfettante, contatti ravvicinati solo con conviventi e rispetto delle norme di “lockdown” che impongono limitazioni allo spostamento delle persone, se non per comprovate esigenze lavorative, motivi di salute e/o acquisizioni di beni di prima necessità o prestazione di servizi».

A questo proposito, Castelli riporta la risposta della Prefettura alla lettera con cui, il 9 novembre, i sindaci della Val Gandino (Casnigo, Cazzano, Gandino, Leffe e Peia) hanno chiesto chiarimenti rispetto alla possibilità per i cittadini di recarsi per la spesa nei comuni confinanti. La Prefettura, di fatto, risponde facendo riferimento alle Faq pubblicate sul sito del Governo. E precisamente, dove viene precisato che «laddove il proprio Comune non disponga di punti vendita o nel caso in cui un Comune contiguo al proprio presenti una disponibilità, anche in termini di maggiore convenienza economica, di punti vendita necessari alle proprie esigenze, lo spostamento è consentito, entro tali limiti, che dovranno essere autocertificati». La risposta della Prefettura conclude: «È pertanto consentito lo spostamento tra Comuni vicini per l’approvvigionamento dei beni di prima necessità».

Di seguito il testo integrale:

Oggetto: Emergenza Covid 19 – Richiesta informazioni

Con riferimento al quesito pervenuto per il tramite di codesto Comune, prot. 3313 del 09/11/2020, a firma dei Sindaci di Cazzano Sant’Andrea, Casnigo, Gandino, Leffe e Peia, si premette che la vigente normativa emergenziale non prevede poteri prefettizi autorizzativi in ordine agli spostamenti dei privati che devono essere motivati in base ad un principio di autoresponsabilità, nell’apposito modulo di autocertificazione.
La Prefettura, tuttavia, esprime supporto interpretativo delle norme vigenti anche al fine di contribuire ad orientare secondo parametri di legalità l’individuazione del corretto significato delle regole vigenti.
Con riferimento agli spostamenti consentiti per fare la spesa occorre considerare la FAQ pubblicata sul sito del Governo che integralmente si riporta “Gli spostamenti verso Comuni diversi da quello in cui si abita sono vietati, salvo che per specifiche esigenze o necessità. Fare la spesa rientra sempre fra le cause giustificative degli spostamenti. Laddove quindi il proprio Comune non disponga di punti’ vendita o nel caso in cui un Comune contiguo al proprio presenti una disponibilità, anche in termini di maggiore convenienza economica, di punti vendita necessari alle proprie esigenze, lo spostamento è consentito, entro tali limiti, che dovranno essere autocertificati”. E’ pertanto consentito lo spostamento tra Comuni vicini per l’approvvigionamento dei beni di prima necessità.

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