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La scuola bergamasca e Quota 100: in tanti pronti a lasciare

«A settembre 2021 arriverà il conto dell’esodo per Quota 100, anche per Bergamo». A sostenerlo è la Cisl Scuola orobica che ha effettuato una proiezione con i numeri delle domande di pensionamento.

«In provincia saranno 500 i docenti che non riprenderanno le lezioni dopo la prossima estate – evidenzia il sindacato -. A questi si aggiungeranno altri 165 lavoratori, tra Ata e altro personale scolastico, che porteranno a 665 il “deficit” di “forza lavoro” nella scuola orobica del post Covid, gettando sul prossimo anno scolastico problemi di gestione del personale non indifferenti, soprattutto all’uscita (si spera) di un periodo così difficile come quello segnato dalla pandemia».

L’occasione è data dall’ultimo anno in cui sarà possibile andare in pensione, a partire dal mese di settembre del 2021, con 62 anni di età e 38 di contributi, che ha un’incidenza superiore al 53% sul totale delle domande. I dati sulle domande di pensionamento del personale docente pervenute entro lo scorso 7 dicembre descrivono una precisa volontà: passare la mano a docenti più giovani, «probabilmente anche a causa della crescente complessità della scuola a seguito della pandemia da Coronavirus», nota ancora il sindacato.

«La Cisl Scuola Bergamo da tempo manifesta attenzione ed ha espresso preoccupazione rispetto al problema dell’elevato numero annuale di docenti Ata e istitutori che, raggiunto il minimo pensionistico, lasciano la scuola – dice la segretaria provinciale Paola Manzullo -. Un problema che poteva trovare soluzione solo attraverso una politica scolastica capace di valorizzare la funzione docente e contestualmente aprire la strada alle opportune assunzioni del personale attraverso la previsione dei posti liberi in organico. Pertanto per l’ennesima volta sollecitiamo le istituzioni a riportare la scuola al centro degli ineludibili investimenti in modo da sopperire ai tagli operati».

In Lombardia sono quasi seimila le domande di pensione. A livello nazionale, segnala sul proprio sito Cisl Scuola, sono 35.068 le domande di collocamento in pensione pervenute alla scadenza per la presentazione, fissata al 7 dicembre, considerando complessivamente personale docente, educativo e Ata. Quasi 1.200 in più rispetto allo scorso anno, quando erano state in tutto 33.886. Il dato non comprende il personale che cesserà dal servizio per raggiunti limiti di età, in quanto non era tenuto a presentare alcuna istanza. Si presume che possa trattarsi di circa duemila unità di personale.

Nel dettaglio, hanno chiesto di lasciare il servizio 27.592 docenti (lo scorso anno erano 26.327) e 6.887 unità di personale Ata (7.088 l’anno precedente). Sono 85 le domande presentante da personale educativo (l’anno scorso 78), mentre hanno prodotto domanda 504 insegnanti di religione (l’anno scorso 393). Cresce in percentuale il numero delle domande presentate avvalendosi dei requisiti di quota 100: se lo scorso anno erano state il 49,23% del totale, quest’anno superano abbondantemente la metà (55,7%).

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