FeaturedNotizie

#adessoBASTA! l’iniziativa anche in Alta Val Seriana

Scuola. Prende forma anche in Alta Val Seriana l’iniziativa pacifica #adessoBASTA!.

Nei giorni scorsi il Direttivo del CoorCoGe (Coordinamento dei comitati e delle Associazioni Genitori delle Scuole Superiori della Provincia di Bergamo) ha lanciato un grido d’allarme proponendo per il 18 gennaio la mobilitazione di ogni componente della scuola con iniziative di ogni genere “(piccoli flash mob, video, messaggi, una striscia di tessuto con scritto #adessoBASTA legato su ogni automezzo in circolazione, tutto quello che saprete inventare)”.

“Rappresentanti degli studenti – si legge nel comunicato -, dei genitori e mondo scolastico sono invitati a dare insieme un segnale, gridandolo forte. Raccoglieremo e diffonderemo foto e video di questo grido diffuso”.

Già ieri alcuni striscioni sono comparsi sul territorio del Comune di Clusone. Quello alla rotonda è stato rimosso poco dopo.

A seguire le motivazioni addotte nella comunicazione del CoorCoGe datata 8 gennaio 2021.

“Ci risiamo.
Assistiamo frustrati all’ennesimo allontanamento della data per la ripresa in presenza, ore di confronto organizzativo di tante componenti scolastiche e istituzionali, oltre al nostro impegno di raccolta dati e proposte operative, buttate alle ortiche. Non possiamo limitarci a prendere atto della schizofrenia con cui la politica si sta muovendo nei confronti della scuola e degli studenti. Denunciamo che la situazione sta degenerando scandalosamente verso una deriva che tiene la scuola e gli studenti in scacco, avvilendone ancora una volta il ruolo e i diritti. Denunciamo che gli studenti, le famiglie e anche i docenti non ci stanno più dentro: si é rotto il tempo delle relazioni, delle socialità, della motivazione ad apprendere, del senso dell’imparare anche quando il programma, le verifiche, i voti ci sono. Non sta funzionando e ogni disillusione sulla ripresa in presenza, anche parziale ma strutturata nel tempo demotiva, avvilisce, allontana. Ci vergogniamo profondamente dell’esempio e dei dismessaggi che gli studenti e la scuola ricevono dalla politica: la scuola è sacrificabile, i ragazzi sono pacchetti che si possono mettere a casa o a scuola, accendere o spegnere, nell’incertezza totale. Andare a scuola, tutto sommato, non serve. Questo è quello che ci state dicendo. Guardatevene bene dall’assumervi rischi di questo messaggio avvilente. Siamo stanchi, non è più tempo per la retorica sulla scuola”.

Condividi su:

Continua a leggere

Spaccio di droga. Arrestato con oltre 160 grammi di cocaina e 8000 euro in contanti
Val di Scalve, il grido d’allarme dei sindaci: «Grave tensione sociale»